Il Giro fa 90

Ventun tappe, dalla Sardegna più intatta ai panormai dolomitici: un duello lungo tre settimane per un Giro d'Italia privo del campione da battere

Il Giro quest’anno fa 90: novanta candeline, novanta edizioni della corsa in rosa. Sui suoi 3442 chilometri si snoderà anche quest’anno un’epopea di passioni sportive, purtroppo sotto l’ombra pesante della vicenda di Ivan Basso, trionfatore assoluto lo scorso anno, fuori corsa e sotto indagine oggi.

Il Giro edizione 2007 è dedicato al bicentenario della nascita di un grande della patria, amato e discusso: Giuseppe Garibaldi. E proprio dalla sua amata Caprera dove visse a lungo ed è sepolto, partirà domani, sabato 12 maggio, la corsa rosa, con una cronosquadre di 24 chilometri che condurrà agli splendori naturalistici dell’arcipelago della Maddalena, collegato da un lungo ponte-diga. Il Giro parlerà rigorosamente in sardo anche domenica, con la Tempio Pausania-Bosa (203 km), e lunedì, con la piatta tappa per velocisti da Barumini a Cagliari (195 km).

Dopo un giorno di pausa e trasferimento sul continente, si riparte mercoledì 16 con il primo arrivo in salita, la Salerno-Montevergine di Mercogliano (158 km): un’ascesa lunga ma non difficile al termine di una tappa breve e nervosa, che potrà premiare i passistoni più dotati per la montagna e i finisseur più scattanti. Inizia da qui una cavalcata attraverso l’Appenino che porterà in sequenza da Teano a Frascati (172 km), da Tivoli a Spoleto (181 km, con la guglia del Terminillo a metà strada), da Spoleto a Scarperia (239 km, tappa più lunga e non facile), da Barberino di Mugello a Fiorano Modenese, là dove rombano le rosse Ferrari (194 km).

Dopo tanta collina, montagna e pianura, è tempo di un po’ di mare: e dove meglio che in Versilia? La nona tappa condurrà i corridori da Reggio Emilia a Lido di Camaiore per 182 chilometri complessivi. Mare che accompagnerà i "girini" anche nella tappa seguente, i 230 pesanti chilometri fra Lido di Camaiore e il Santuario di Madonna della Guardia sopra Genova, culminanti in un’ascesa impervia, di ligure asprezza, che metterà alla prova anche gli scalatori più preparati e farà emergere i candidati più autorevoli al successo finale. La Serravalle Scrivia-Pinerolo (192 km) fungerà da avvicinamento alla chiostra alpina e da ultimo appello per i velocisti, poi si andrà a respirare l’aria pura delle montagne. Da Scalenghe a Briancon, in Francia, i 163 km della dodicesima tappa, con il Colle dell’Agnello, Cima Coppi a 2744 metri di fatica, a ricordarci una delle ultime imprese del compianto Pirata di Cesenatico, e il mitico Izoard del Campionissimo di Castellanìa. Ma sarà la tappa successiva, la breve ma durissima cronoscalata di Oropa da Biella (13 km) a costituire il vero omaggio a Marco Pantani, qui capace nel fatale 1999 di rimontare e stroncare tutti sotto gli occhi esterrefatti di milioni di appassionati.

È ormai tempo di fare rotta ad est, nella nostra bella Lombardia: da Cantù a Bergamo (patria nobile di ben 216 dei Mille di garibaldina memoria), per 181 chilometri, con il durissimo San Marco e il colle del Gallo, si snoda vivace la quattordicesima tappa; si sale poi da Trento alle Tre Cime di Lavaredo per 190 asperrimi chilometri fra le Dolomiti, con il San Pellegrino e il temibile Giau prima dell’arrivo. Dopo un meritato giorno di riposo, gli eroici superstiti potranno visitare le bellezze della vicina Austria nella Agordo-Lienz (196 km), con qualche insidia, per poi dare tutto, come in una crono, sui 146 chilometri da Lienz all’"urlo pietrificato" dello Zoncolan, salita carnica dalle pendenze mostruosamente proibite ai comuni mortali. Pace e pianura nella Udine-Riese Pio X (182 km), mentre si torna a combattere sui 178 chilometri fra Treviso e Comano Terme. Il giorno della verità, però, sarà tra le verdi colline di garda e Valpolicella da Bardolino a Verona, 42 chilometri che ormai solo pochi protagonisti e specialisti, i più forti, avranno le energie e le motivazioni per affrontare a tutta. Finale classico per velocisti con la Vestone-Milano di 181 chilometri. Un Giro nel complesso non proibitivo, ma che vede prevalere la montagna, come è giusto che sia.

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Pubblicato il 11 Maggio 2007
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