Milano celebra l’architettura urbana
Sino a luglio una lunga serie di eventi per raccontare l’arte del costruire: il via in Triennale con le rassegne dedicate a Renzo Piano e alle metropoli del domani
Due mostre per raccontare l’evoluzione del tessuto urbano offrendo una visione dei più probabili scenari futuri. Due straordinarie rassegne per ripercorrere il processo di integrazione di contesti metropolitani quotidianamente attraversati da scontri sociali, integrazioni difficili e alienante complessità. E’ quanto propone la Triennale di Milano e che così celebra anche l’apertura della Festa dell’Architettura, rassegna interamente dedicata “all’arte del costruire” in tutte le sue più svariate forme ed espressioni che invaderà il capoluogo lombardo sino al mese di luglio prossimo con un ricchissimo programma di eventi, incontri, appuntamenti e manifestazioni varie.
Al via, dunque, martedì 22 maggio con “Renzo Piano Building Workshop. Le città visibili”, grande monografia volta a raccontare gli oltre quarant’anni di attività del più conosciuto ed ammirato architetto genovese. Una rassegna interamente rivolta, come indica il titolo stesso e volutamente ispirato all’omonima opera di Calvino, ad un racconto della evoluzione e della complessità della struttura urbana, il tutto attraverso disegni originali, modelli e avveniristici progetti. Da Sesto San Giovanni a Parigi, da Osaka a New York, da Foggia a Sydney: sullo sfondo delle trasformazioni che hanno segnato il passaggio, a cavallo fra il XX e il XXI secolo, dalla città industriale a quella post-industriale, gli studi di Renzo Piano si presentano come un tentativo di riprendere e rilanciare la tradizione umanistica della città europea, ridiscutendone i principi insediativi nell’ambito della cultura contemporanea. I nuclei urbani raccontati “per linee e immagini” traducono l’irrequietezza della contemporaneità attraverso l’esaltazione della trasparenza e della permeabilità, in un tentativo di evidenziare e reintegrare anche le più vergognose e imbarazzanti tracce del passato, e ciò utilizzando l’idea della leggerezza come ipotesi progettuale. “Quel che più adoro di ogni città – ha raccontato Piano – è il suo essere vulnerabile e meravigliosa insieme. Ciascuna città è piena di infelicità e di ingiustizia, ma è anche ricca di momenti straordinari che devono essere raccontati”.
Al racconto delle moderne aree metropolitane è invece dedicata l’altra grande rassegna proposta dalla Triennale (sino all’1 luglio prossimo), “ViviMI Città di Città”, organizzata dalla Provincia di Milano e dedicata ad una rappresentazione degli scenari del prossimo futuro visti con l’occhio del capoluogo lombardo così come dei 188 comuni dell’area milanese e della Brianza. In uno spazio quasi “teatrale” animato da filmati, suoni e ottima musica, viene offerta al visitatore una riflessione attorno al futuro della “Città di Città” per antonomasia, e cioè la metropoli di “meneghina” nascita ma sviluppatasi per la mescolanza di culture, persone e luoghi del vivere differenti. Quattro le sezioni in cui si articola l’esposizione – “Come è fatta la città”, “Come cambia la città”, “Chi vive la città”, e “Come sarà il futuro della metropoli milanese”- e sette gli scenari del futuro possibile presentati. Il tutto accompagnato da una serie di incontri legati al cambiamento e al futuro (una trentina gli appuntamenti suddivisi negli oltre quaranta giorni dell’esposizione) e un’installazione mobile legata alla prossima provincia di Monza e Brianza.
Per informazioni sulle due mostre e sulle prossime manifestazioni in programma nell’ambito della Festa dell’Architettura, è possibile consultare il sito della Triennale all’indirizzo www.triennale.it
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