Reguzzoni: «Voglio confermare la stessa squadra»

Il presidente riparte da una posizione di grande forza politica e detta le sue condizioni agli alleati

Prima di candidarsi aveva dettato le sue condizioni. Oggi Marco Reguzzoni è più forte che mai. Sia dentro la Cdl che dentro la Lega. Ai suoi alleati manda a dire che vuole gli stessi assessori e che non crede che la vicepresidenza sarà assegnata al forzista Nino Caianiello, il presidente di Amsc e Prealpi Servizi. la previsione è di 12 assessori, tutti scelti dal presidente, con una menzione particolare per Francesco Pintus: «Non mi importa che non abbia la tessera della Lega, è stato il primo magistrato a mettere sotto inchiesta le aziende che inquinavano il territorio e mi garantisce affidabilità in un settore dove spesso specula la mafia».

E dentro il carroccio rilancia, criticando la gestione della campagna elettorale e rinfacciando a qualche dirigente scelte errate come l’espulsione di Domenico Uslenghi, ex sindaco del carroccio di Cassano Magnago clamorosamente passato al ballottaggio, a un mese dalle elezioni.

Marco Reuzzoni, il giorno dopo. Votato con più di 240mila voti e passa, ha il 67% delle preferenze, aumenta di 20 mila voti il suo consenso nonostante la bassa affluenza. E cosa gli vuoi dire a un candidato che sbaraglia il campo in questo modo? Anche se ti chiami Forza Italia e sei il primo partito, non si può non tenere conto di un consenso popolare così forte. La nomina degli assessori sarà  mercoledì prossimo, tra una settimana.

Il presidente bis parte dai numeri della vittoria: «Siamo andati al di là di ogni ottimistica previsione, sono stati premiati cinque anni di lavoro. C’è un significato politico perché questa provincia ha espresso un forte segnale di cambiamento verso il governo. Se fossi il premier mi dimetterei, perché non è possibile che il centrosinistra non raccolga nemmeno il 30% dei consensi in una delle province più produttive».

 Per il presidente leghista, dopo la sbornia elettorale di ieri, è anche il momento dei ringraziamenti e dei progetti futuri: «Ringrazio tutti i varesini e riparto dalla parole del presidente uscente di Univa Alberto Ribolla: il futuro è nelle nostre mani. Non in quelle di Roma, aggiungo io. Dobbiamo riprenderci i nostri territori, dobbiamo occuparci concretamente di economia, territorio, lavoro. Non è possibile che la Provincia abbia un bilancio di 89 milioni di euro, mentre solo al casello di Lainate i varesini versano ogni anno alla famiglia Benetton 105 milioni di euro». Federalismo fiscale subito; altrimenti «potremmo fare iniziative clamorose».

Chi comanda adesso nella Cdl? «Non credo che Caianiello sarà il vicepresidente – sottolinea – lui è già presidente di Amsc, Prealpi servizi e consulente della Regione, e non credo possa rinunciare a questi ruoli, per ricoprire la vicepresidenza della Provincia. Ritengo farà altro, come merita, visto la capacità che ha dimostrato di avere».

E agli altri competitor ricorda che la bandiera dell’antipolitica non ha funzionato perché lui ha ridotti gli sprechi, abbassato gli stipendi, azzerato consulenze e auto blu:. «Questo modello ha distrutto Max Ferrari e gli altri che tuonavano conto i costi della politica – dice il presidente – perché la gente ha visto che invece di gridare contro gli sprechi noi concretamente abbiamo ridotto gli stipendi, tutte cose già scritte da anni nella Rivoluzione di Umberto Bossi».

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Pubblicato il 29 Maggio 2007
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