Riccò-Piepoli accoppiata micidiale. Di Luca padrone assoluto

Giro d'Italia. Il duo Saunier Duval in trionfo sulle Tre Cime di Lavaredo. La maglia rosa perde i compagni di squadra e da solo stacca i rivali. Crollo Garzelli

Tre Cime di Lavaredo, un traguardo che fa rima, per forza, con il ciclismo d’autore. E la tappa di oggi del 90° Giro d’Italia porta la firma di tre artisti delle due ruote: il giovane, il vecchio e il padrone.

Il giovane e il vecchio sono Riccardo Riccò e Leonardo Piepoli, compagni di squadra nella Saunier Duval, troppo sacrificati a causa dell’ingombrante capitan Simoni. Sono loro, nell’ordine, a tagliare per primi il traguardo precedendo di pochi secondi altri due corridori da 10 in pagella, Ivan Ramiro Parra (Cofidis) e Julio Alberto Perez Cuapio (Panaria), sudamericani con il volto da Roubaix.
Riccò più di tutti è il ragazzo che accende fantasia: chi non ha rivisto in lui almeno un pizzico del Pantani edizione 1994, quello che venne lasciato libero dal capitano (Chiappucci, Carrera) per andare a cogliere due tappe alpine e rivelarsi così al mondo del grande ciclismo?
Dietro il poker di testa intanto c’è spazio per un Mazzoleni inatteso a questi livelli. Il bergamasco dell’Astana sfrutta l’aiuto del compagno Savoldelli in discesa per staccarsi dal gruppo maglia rosa, approfitta del surplace dei grandi e guadagna minuti pesanti. Arriva pure a diventare leader virtuale del Giro per qualche centinaio di metri prima che il padrone decida di far valere la propria legge.

Il padrone è Danilo Di Luca. Abbandonato troppo presto dai compagni (la Liquigas ha di che preoccuparsi) il "killer di Spoltore" è costretto a trainare senza troppo forzare quelli che in teoria dovrebbero essere i maggiori rivali: Simoni, Cunego, Schleck. Annusata aria di ruote succhiate troppo a lungo, sentite per radio le notizie su Mazzoleni, Di Luca decide che non è il caso di rischiare. Attacca lui, e fa fuori i tre avversari, incrementando ancora il vantaggio in generale, dove ora fanno più paura Riccò e, appunto, Mazzoleni.

Non pervenuto, ed è un peccato, Stefano Garzelli, al pari di Marzio Bruseghin. Come se le vittorie di ieri (il varesino) e l’altro ieri (il veneto) li avessero svuotati. Il loro Giro di alta classifica finisce qui; vedremo se sapranno tornare grandi in qualche singola frazione.
Domani riposo, martedì sconfinamento in Austria, a Lienz. Poi mercoledì, tanto per gradire, l’attesissimo Zoncolan, la salita più dura del Giro 2007, il terreno scelto e dichiarato da Simoni per compiere l’impresa. Ma forse in casa Saunier farebbero bene a puntare su altri cavalli, ben più vincenti: uno giovane e uno vecchio.

15a tappa, Trento-Tre Cime di Lavaredo (184 km)
Arrivo: 1° Riccò (Ita-Saunier D.); 2° Piepoli s.t.; 3° Parra a 10"; 4° Perez Cuapio a 32"; 5° Mazzoleni a 1’29"; 6° Di Luca a 2’53".
Generale: 1° Di Luca (Ita-Liquigas); 2° Mazzoleni a 1’51"; 3° Schleck a 2’56"; 4° Simoni a 3’19"; 5° Cunego a 3’23"; 6° Riccò a 3’39".

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Pubblicato il 27 Maggio 2007
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