Tenta rapina ed estorsione, ma riesce solo a farsi arrestare

Operazione lampo dei carabinieri di Luino: nell'ex abitazione del malvivente trovato anche un laboratorio per la produzione di marijuana

Tenta una rapina in una villa a ridosso del bosco di Marzio, non riesce a portare via nulla se non 20 euro e allora minaccia i proprietari e li costringe a consegnare 20 mila euro il giorno dopo. Il progetto del giovane rapinatore, Washinthon Herculano da Silva Lacerda, 23 anni, incensurato, nato a Brasilia, qualche lavoretto da operaio in passato, è stato bloccato dall’intervento del nucleo operativo della stazione dei Carabinieri di Luino coadiuvato dagli uomini della stazione di Marchirolo.  

I fatti risalgono alla tarda serata del 29 aprile e la stessa ora del giorno dopo. Intorno alle 23 un uomo col volto coperto da un passamontagna e una pistola in pugno è entrato in una villa con un grande giardino in via Roncade a Marzio, facendosi aprire sotto la minaccia dell’arma dal figlio dei proprietari, due pensionati originari di Busto Arsizio. L’uomo, con accento spiccatamente straniero, ha intimato ai tre di consegnare tutto il denaro in loro possesso, sempre tenendo la pistola puntata alla tempia del trentenne: sfortunatamente per lui, il padrone di casa, spaventatissimo, gli consegna subito tutto ciò che aveva in tasca, vale a dire solo 20 euro che teneva nel portafogli. Il rapinatore non si è però dato per vinto, e, minacciando di bruciare casa e automobili dei proprietari della villa, ha chiesto loro di consegnargli, il giorno dopo, prima 10 mila poi 20 mila euro, altrimenti sarebbe intervenuta la sua banda composta da dieci terribili complici. Una volta fatto sdraiare il ragazzo a terra, si è dato alla fuga nei boschi limitrofi. Subito sono stati chiamati i carabinieri della compagnia di Luino ed è stata formulata la denuncia: il sospetto che non si trattasse di un professionista è subito balzato alla mente degli uomini dell’Arma. La sera successiva, 30 aprile, sempre intorno alle 23, il rapinatore si è presentato a riscuotere il denaro (mazzetti di banconote false coperte da una vera, per rendere la transazione verosimile), sistemato in un sacchetto nero scocciato nella parte bassa della cancellata della villa: un primo tentativo di prenderlo da parte di un carabiniere è fallito, ma la fuga del giovane e sprovveduto estorsore è terminata presto contro un altro militare in borghese sopraggiunto in direzione opposta. 

A quel punto, tramortito e colto alla sprovvista, il malvivente ha dichiarato di non possedere armi e di abitare in due luoghi distinti, entrambi a Marzio, a distanza di 50 metri l’uno dall’altro. Nella prima perquisizione, in quella che si è rivelata essere la sua abitazione attuale, è stata ritrovata una pistola scacciacani, usata, complici oscurità e paura, per minacciare il figlio dei proprietari della villa. Nel secondo indirizzo fornito dall’uomo, sua precedente residenza, un’altra sorpresa: il proprietario (ex datore di lavoro del maldestro rapinatore), visibilmente spaventato, ha tentato di avvertire qualcuno al piano di sopra dell’arrivo degli uomini dell’Arma. Tentativo fallito: infatti i carabinieri hanno trovato una sorta di laboratorio per l’essiccazione e la confezione della marijuana, con tanto di lampade alogene, vasche per l’irrigazione e 155 grammi di erba, ultimo residuo del raccolto. I due uomini al lavoro nel “laboratorio” e il padrone di casa sono stati denunciati per produzione e detenzione di sostanze stupefacenti. Peggio è andata al ventitreenne brasiliano: lui è stato arrestato per estorsione in flagranza di reato e denunciato per rapina.

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Pubblicato il 03 Maggio 2007
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