Un altro crocifisso per Zoia
Anche in occasione dell'inaugurazione del nuovo reparto di Riabilitazione il direttore generale non ha rinunciato al gesto simbolico che ormai gli è abituale
La prima volta sembrò un "coup de théâtre" studiato per dare un po’ di colore alla solita cerimonia di inaugurazione; la seconda volta parve a tutti un "déja vu" ma oggi, dopo tanti tagli del nastro negli ospedali di Tradate, Saronno e Busto Arsizio, si è capito che il gesto di appendere personalmente un crocifisso nel nuovo reparto o servizio appena inaugurato è, in un certo senso, la firma del direttore dell’Azienda ospedaliera di Busto Arsizio Pietro Zoia.
Anche oggi Zoia non ha rinunciato alla sua piccola "mania" e prima di appendere il nuovo crocifisso nel reparto di Riabilitazione del Galmarini, appena inaugurato, ha voluto spiegare il senso di questo gesto: «E’ un gesto che mi piace e che voglio continuare a compiere – ha detto – è un atto profondamente simbolico che vuole essere soprattutto un messaggio di accoglienza per tutti coloro che si rivolgono alle nostre strutture».
Peccato che oggi il chiodo c’era già: la piccola e significativa cerimonia del dottor Zoia è ancora più simpatica quando il direttore generale si mette in gioco completamente e, armato di scaletta e martello, pianta anche il chiodo nel muro.
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