Comuni ricicloni, bei piazzamenti per Varese e Cassano
Quarta edizione della classifica stilata da Legambiente Lombardia: note dolenti Milano e Pavia, ancora una volta neppure in classifica
E’ il comune di Adro in provincia di Brescia il vincitore assoluto della quarta edizione di Comuni Ricicloni Lombardia 2007. Il piccolo comune si è imposto su tutti ottenendo il primo posto grazie ad un indice di buona gestione che totalizza un punteggio di 76,7, grazie ad una elevata percentuale di raccolta differenziata (67,93%) e ad un buon piazzamento sui diversi indici che definiscono la qualità complessiva della gestione a livello comunale del ciclo dei rifiuti.
Legambiente ha consegnato le pagelle: materia valutata i rifiuti, alunni sotto esame i 1546 comuni lombardi. Nessun varesino nella top ten assoluta, mentre Cassano Magnano e Fagnano Olona si piazzano rispettivamente secondo e nono tra i Comuni sopra i 10 mila abitanti. Tra i Comuni capoluogo, Varese è secondo, due posti più su rispetto all’anno passato, dietro Lecco che anche quest’anno si conferma il più virtuoso. La costante negativa resta l’esclusione di Milano e di Pavia, che per il quarto anno consecutivo non raggiungono la soglia minima del 35% di raccolta differenziata necessaria per entrare in classifica: «La legge italiana chiede che si raggiunga, entro la fine di quest’anno, il 40% di rifiuti riciclati, pena il commissariamento degli enti in ritardo – commenta Andrea Poggio, vicedirettore nazionale Legambiente -. Chiediamo perciò che la Regione Lombardia richiami subito la città di Milano, da anni inchiodata al suo 31% di riciclo. La Regione Lombardia nel suo insieme è al 42,5%, al terzo posto in Italia dopo Veneto e Trentino. Siamo invece al primo posto assoluto per l’incenerimento (circa il 40% dei rifiuti). Ma la Regione fa male a gongolarsi su questi storici primati: il riciclaggio deve ancora crescere se vogliamo rispettare gli obiettivi di Kyoto, per questo occorre smettere di sognare nuovi costosi termovalorizzatori o avveniristici "dissociatori" e invece occuparsi di aiutare davvero cittadini, comuni e imprese a riciclare ciò che in Lombardia si produce».
La fotografia scattata dalla classifica di Comuni Ricicloni è ricavata dall’analisi di 31 parametri che presi in esame forniscono un indice di gestione, un voto complessivo alla gestione dei rifiuti urbani per tutte le azioni che concorrono a rendere conveniente ed efficace la gestione dei materiali dopo il loro utilizzo, riducendo al massimo la quota non recuperabile da destinare allo smaltimento finale. Per entrare in classifica è necessario che i centri con più di 10 mila abitanti raggiungano una soglia del 35% di raccolta differenziata e i centri medio-piccoli (meno di 10 mila abitanti), una soglia minima del 50%. La pagella di Legambiente individua anche i campi in cui si può migliorare, ma per il prossimo futuro l’associazione propone un obiettivo: ridurre dell’1% ogni anno la produzione pro-capite di rifiuti nei prossimi anni in Lombardia. «Dobbiamo prendere esempio da quanto sta avvenendo in altri Paesi europei dove, grazie a disincentivi economici e tariffari e a misure di politica industriale, la quantità di rifiuti prodotti ha iniziato finalmente a diminuire», conclude Damiano Di Simine, presidente di Legambiente Lombardia.
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