Diciottenne tenta un’estorsione al costruttore Polita

Tradito assieme ad un complice da una lettera trovata nel suo computer. La Mobile indaga su altri episodi avvenuti a Cairate

Chiedeva il pizzo come un mafioso consumato, ma un anno fa non avrebbe neppure potuto guidare una macchina.
Diciotto anni appena ha Ruben Chianese il giovane di Cairate finito nella rete della Polizia dopo aver tentato un’estorsione ai danni del costruttore edile Sandro Polita, l’imprenditore tornato alla ribalta per il progetto dell’albergo a Capolago. Diciotto anni e già un curriculum da malvivente con le idee molto chiare su come fare soldi.
La vicenda è stata ricostruita nel corso di una conferenza stampa negli uffici della Squadra Mobile di Varese.
Ad aprile di quest’anno prende fuoco “misteriosamente” la tettoia esterna della casa di Polita a Cugliate Fabiasco. Due auto vengono distrutte dalle fiamme. Polita fa denuncia contro ignoti ai carabinieri: l’incendio è senza ombra di dubbio doloso.
A settembre negli uffici dell’imprenditore edili in Piazza Monte Grappa arriva un lettera anonima dallo stile inconfondibile; vi si legge: “Noi garantiamo sicurezza a voi e alle vostre famiglie . Una polizza vita che vi consigliamo di non rifiutare: ogni mese passeranno i nostri incaricati che dovete benedire con un’offerta ma un ritardo o un’infamata potrebbe fare male al peccatore. I nostri distinti saluti”. Lo stampo sembra quello mafioso. I Polita consegnano la lettera alla Polizia di Varese e a questo punto partono le indagini coordinate dal pm Tiziano Masini.
La Squadra Mobile focalizza l’attenzione sui dipendenti dei Polita e il cerchio si stringe: si arriva quasi subito a Ruben, il giovane figlio di un piccolo costruttore edile che aveva ricevuto dai Polita in subappalto un lavoro di ristrutturazione in Valganna.
I sospetti della polizia vengono confermati presto: Chianese “fa un passo falso” e si presenta negli uffici di Polita accompagnato da un amico egiziano che risulterà poi avere precedenti per spaccio di droga ed essere irregolare; il giovane fa la proposta al costruttore: sostiene di sapere che i Polita hanno ricevuto una lettera anonima in cui si chiedono 20 mila euro al mese per garantire una protezione; Ruben propone uno sconto di 5/10 mila euro per tenere lontano dall’impresa gli estorsori albanesi.
Per la Squarda Mobile è un’ammissione di colpevolezza: scatta la perquisizione domiciliare in casa di Chianese e nel suo computer trovano un file cancellato, denominato “Ruben”; gli agenti lo aprono e vi trovano il testo della lettera.
A quel punto scattano le manette per Chianese: l’ordinanza cautelare è stata chiesta dal pm Masini e firmata dal Gip Giuseppe Fazio. L’egiziano è invece denunciato e deferito perché, appunto, irregolare.
La vicenda però è tutt’altro che conclusa: il testo della lettera forse è stato utilizzato in altre occasioni e forse, ma su questo gli inquirenti stanno ancora indagando, il diciottenne è a capo di una vera e propria banda di ragazzini, che in passato ha tentato estorsioni nei confronti dei commercianti di Cairate.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 06 Novembre 2007
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