Legambiente Lombardia a congresso

Tra gli ospiti il presidente nazionale di Legambiente Roberto Della Seta: “Nostro preciso dovere è contrastare la cementificazione del paesaggio lombardo”

Si è aperto oggi, sabato 10 novembre, l’VIII Congresso di Legambiente Lombardia. E’ toccato al presidente uscente Damiano Di Simine aprire i lavori davanti ai più di duecento delegati che alla spicciolata sono giunti da ogni angolo della Lombardia e hanno riempito l’aula Rogers del Politecnico di Milano, tutti uniti dalla voglia di celebrare uno dei momenti più importanti della vita di una associazione: quello in cui si fanno i bilanci di quattro anni e si scommette nei progetti per il futuro. Anche i rappresentanti delle istituzioni non hanno voluto perdere l’occasione di salutare i volontari del cigno verde e il loro impegno quotidiano per la tutela dell’ambiente, sono annunciati infatti tra i banchi dei relatori: l’assessore all’Ambiente del comune di Milano Edoardo Croci, l’assessore al Territorio della Provincia di Milano Pietro Mezzi, il consigliere del comune di Milano Davide Corritore, Fiorenza Brioni, sindaco di Mantova e la presidente lombarda del WWF Paola Brambilla. A rappresentare Legambiente nazionale c’erano invece il presidente nazionale Roberto Della Seta, Rossella Muroni, coordinatrice nazionale e Nunzio Cirino, amministratore nazionale, oltre ad Andrea Poggio, vicedirettore nazionale di Legambiente.  

«La scommessa della nostra associazione sta tutta nei territori della Lombardia – dichiara Di Simine – e vogliamo caratterizzare i prossimi anni con una più forte battaglia di modernizzazione di un sistema che deve ritrovare i suoi modelli di politiche in Europa, continente protagonista delle scelte energetiche e ambientali del pianeta». L’appuntamento di oggi arriva dopo una settimana di lavori in cui si è parlato del futuro della Lombardia e di Milano, di infrastrutture e mobilità, dei problemi di consumo di suolo, inquinamento e traffico, di edilizia scolastica ed energie rinnovabili. Il calendario dunque è stato ricco ma per Legambiente è giunto il momento di tirare le somme e scrivere quello che sarà il documento congressuale ovvero quel contenitore di idee ma soprattutto di proposte che faranno da linee guida per l’azione di Legambiente Lombardia dei prossimi quattro anni. Al centro del documento c’è il tema del consumo di suolo.  «Purtroppo le notizie che giungono dalla Regione sono tutt’altro che rassicuranti per le sorti del suolo e dei paesaggi lombardi – conclude Di Simine – le modifiche di legge discusse nei giorni scorsi dal Consiglio Regionale prevedono nuove corsie accelerate per costruire nei parchi e nelle aree vincolate, e la proposta di legge dell’assessore Cattaneo promette grandi operazioni speculative in tutto il territorio lombardo che verrà interessato da nuove infrastrutture stradali. E’ un nostro preciso dovere come ambientalisti quello di contrastare il furore cementificatorio che si è abbattuto su Milano, sulla Lombardia e sulle coscienze dei suoi governanti». 

Gli altri capitoli della discussione congressuale riguardano:     

Mobilità e infrastrutture: per una modernizzazione diversa, per una Lombardia con più treni, più strutture e servizi per la ciclabilità, più mezzi pubblici di corrispondenza, più servizi anche per le aree disagiate. Ben venga il road-pricing, a partire da Milano, per dare segnali di prezzo e sostenere, in modo trasversale, la mobilità collettiva. Una Lombardia più mobile, con intelligenza, e – soprattutto – meno autostrade.

Energia: I settori dell’efficienza energetica, delle energie rinnovabili, del controllo delle emissioni dei gas climalteranti permettono, anche nella nostra regione, un approccio estremamente variegato che più di altri si avvicina a quello che è il modello classico della proposta ambientalista. Come avvenuto per la raccolta differenziata dei rifiuti, una modifica dei comportamenti individuali si deve combinare con una pianificazione su larga scala e con una spinta propulsiva verso l’innovazione tecnologica.

Acqua: L’acqua è una risorsa rinnovabile per definizione, eppure il ‘conflitto dell’acqua’ è esploso in Lombardia: in questo caso il problema non è ovviamente l’esaurimento della risorsa, ma la disponibilità di acqua in rapporto ai picchi di fabbisogno, e la garanzia della qualità idrica necessaria sia agli usi che alle funzioni ecologiche.

Rifiuti: Nella classifica nazionale delle regioni “riciclone” la Lombardia ha perso il suo tradizionale primato e si colloca attualmente al terzo posto (42,5% di raccolta differenziata). E’ necessario tornare a parlare di riduzione dei rifiuti, la prima e più disattesa delle quattro ‘R’: Riduzione – Riuso – Riciclo – Recupero.

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Pubblicato il 10 Novembre 2007
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