Lo Sputnik torna a Varese dopo 50 anni

Cielo e stelle protagonisti. L'Agenzia spaziale italiana sceglie la città per la celebrazione del primo satellite artificiale. E a Malpensa nasce il museo delle due ali

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Il primo satellite artificiale in orbita nello spazio si chiamava Sputnik e lo lanciarono i russi nel 1957. Quell’anno, il professor Salvatore Furia, giovane astronomo ma già di grande fama, lo avvistò con i suoi telescopi dall’osservatorio Schiaparelli di Campo dei fiori. A distanza di 50 anni, la scia dello Sputnik torna a Varese (il 23 e 24 novembre), grazie a un evento di portata nazionale che accoglierà in città astronauti,  astrofisici ed esperti del settore.
Non è un’occasione qualunque, ma l’unico evento di portata nazionale interamente dedicato alla ricorrenza, voluto dall’agenzia spaziale italiana per celebrare i 50 anni delle macchine inventate dall’uomo nello spazio, nato dalla volontà dell’industriale meccanico Armando De Molli, la cui impresa, a Castronno e Brunello, realizza prodotti per l’industria aerospaziale. E tutto accade nello stesso giorno in cui, a Vizzola Ticino, a pochi metri da Malpensa, nelle officine della ex Caproni (dove venne sperimentato uno dei primi voli italiani all’inizio del secolo), sarà presentato il progetto del parco tematico sull’aeronautica più grande d’Europa, un’area che sarà ribattezzata “Volandia” e che sarà pronta nel 2010, offrendo nei vecchi hangar esposizioni di ogni genere legate alle due ali.

E’ la dimostrazione che, con sempre maggiore convinzione, i varesini vogliono creare un brand aeronautico e ora anche spaziale, nella terra dove ci sono due tra le più importanti aziende aeronautica d’Europa, Aermacchi, ora all’interno del gruppo statale Finmeccanica, e Agusta Westland, gioiello della tecnologia elicotteristica da esportazione dello stesso gruppo.
Dal cielo allo spazio, dunque, nel giro di pochi chilometri. “50 anni nello spazio” è organizzata dal Rotary club di Varese, in collaborazione con l’Agenzia spaziale italiana, l’Istituto nazionale di astrofisica , il Politecnico di Milano, L’Osservatorio astronomico Schiaparelli e la Carlo Gavazzi, seconda azienda italiana del settore spaziale (l’impresa che ha realizzato il satellite tricolore oggi in orbita, come ha ricordato l’amministratore delegato Lamberto Zucconi, oggi a Varese per presentare l’evento al Rotary club). Il patrocinio è di Provincia di Varese, Comune di Varese, Camera di commercio di Varese.
In quella occasione sarà lanciato un concorso per gli studenti degli ultimi due anni delle superiori, con in palio una borsa di studio, attraverso la redazione di un articolo “L’uomo nello spazio”. E un concorso per gli studenti universitari residenti a Varese e provincia (“Cosa rimane da fare e scoprire nello spazio?”), che ha un premio singolare: la visita guidata nella stazione spaziale italiana di Malindi, in Kenia. Venerdì 23 novembre la sessione si svolgerà a Villa Porro Pirelli (Induno Olona), e l’ospite d’eccezione sarà Giovanni Bignami, il più importante astrofisico italiano e presidente della Asi. Sabato 24 novembre, al centro congresso Ville Ponti, sarà la volta, tra gli altri, dell’astronauta Roberto Vittori.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 15 Novembre 2007
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