“Malpensa deve cambiare rotta”

Sinistra Democratica, Rifondazione, Verdi e PdCI lancia in resta contro "l'ideologia dell'hub" e una politica aeroportuale lombarda "fuori dalla realtà"

La politica seguita fin qui su Malpensa, in particolare dalla Regione Lombardia, è un’assurdità: ideologica, incoerente, devastante per il territorio. Ne sono persuasi i rappresentanti dei partiti della sinistra varesina – Rifondazione Comunista, PdCI, Sinistra Democratica, Verdi – che hanno convocato la stampa per un incontro tenutosi proprio presso l’hub insubrico. La proposta che Giovanni Bonometti (Prc). Elio Giacometti (PdCI), Walter Girardi (Verdi) e Antonio Riccardi (SxDem) rilanciano si rifà ad una mozione recentemente approvata dall’Unione in Parlamento, al cui testo ha collaborato anche la senatrice cassanese del PdCI Maria Agostina Pellegatta. Vi si chiede di dar vita ad un piano nazionale del sistema aeroportuale, al cui interno dovrà trovare spazio una programmazione specifica per gli aeroporti del Nord. A questo fine i partiti della sinistra varesina (che non ci tiene all’etichetta "radicale") chiedono al governo di confrontarsi con gli enti locali e le parti sociali: lo scopo del piano integrato del sistema aerioportuale per il Norditalia dovrà essere di ridurre l’impatto sul territorio e sulle popolazioni, adottando una Valutazione Ambientale Strategica (VAS) che ponga limiti certi allo sviluppo di Malpensa, difendere l’occupazione, lottare contro il precariato dilagante, garantire trasporti integrati e funzionali, una pianificazione locale e non calata dall’alto, la difesa del diritto degli utenti.

"Vasto programma" avrebbe commentato uno che di politica ci capiva. Ma perchè si arrivasse a proporlo, sottolinea Bonometti, dovevano trascorrere anni di mancata gestione delle problematiche targate Malpensa. Ce nè per tutti: la Provincia e il Presidente Reguzzoni, «completamente assenti dalla programmazione territoriale» (vedi PTCP, per cui Malpensa è uno spazio bianco sulla mappa con scritto hic sunt leones); la Regione e il centrodestra in generale, che «da anni invocano l’ideologia, il miraggio, l’imbroglio del secondo hub italiano, con l’unico risultato della devastazione urbanistica del territorio (Parco del Ticino ndr), in assenza di valutazione d’impatto ambientale e di valutazione amabientale strategica, e con un piano regolatore locale mai aggiornato da anni». Promesse deluse anche per il lavoro: «Dove sono i centomila posti promessi, i begli studi di LIUC e Bocconi? Restano il precariato e lo sfruttamento». Per Bonometti la beffa finale è la proposta di Formigoni di creare un ulteriore hub a Brescia-Montichiari. «Perchè non anche a Venegono? O a Como?»

Per i quattro partiti della sinistra servono regole certe, urbanistiche e di diritto del lavoro, e una pianificazione ispirata al buonsenso invece che a chimere ideologiche. Perchè nella situazione attuale «non un mattone in più deve aggiunto a Malpensa senza una VAS preliminare». Anche Girardi, già assessore a Lonate Pozzolo dal 1999 al 2004, è duro: «Si è creato un mostro sul nostro territorio» afferma, aggiungendo che «dice bene il sindaco di Arsago Merletti: oggi Reguzzoni se la prende con Alitalia e il governo e cavalca la protesta dei lavoratori, ma dov’era quando i sindaci dl CUV lo invocavano?» Ma ce n’è anche per i moderati del centrosinistra: «Troppi voti bipartisan» per Elio Giacometti hanno fatto da sponda a Formigoni. E all’orizzonte si annuncia il progetto Mitre per la terza pista di Malpensa: «Chi l’ha visto parla di impatto devastante» dichiara preoccupato Girardi.

Per Riccardi di Sinistra Democratica «Formigoni sogna: parla di 101 milioni di passeggeri nel 2011… Torni alla realtà, le ricadute sul territorio sarebbero esiziali. Poi è impossibile avere due hub nella stessa regione, è pura propaganda politica: già ora le compagnie straniere non muoiono di entusiasmo per Malpensa. Piuttosto, se si è tanto liberisti, perchè si contesta istericamente il piano industriale di Alitalia?». Già, Alitalia. I vertici varesini della sinistra ritengono sensato il piano di salvataggio della compagnia di bandiera, e «una sciocchezza immane» l’idea di creare una compagnia del Nord. La cattiva gestione di Alitalia, «in particolare sotto il centrodestra» sottolineano, non lascia altre opzioni praticabili a meno di perdere altre dozzine di milioni di euro l’anno: «Mentre proliferavano gli aeroporti, Alitalia era trattata come un carrozzone» commenta Giacometti. Non sarà facile salvaguardare tutti i posti di lavoro, come nei desiderata dei partiti della sinistra: in questo senso andava l’intervento di Beppe Balzarini, "storico" presidente di UniCoMal Lombardia, presente all’incontro insieme a sindaci e sindacalisti. Malpensa va insomma ripensata, inserita in un sistema integrato, limitata nella sua espansione, dicendo «basta alla politica della deregulation e dell’anarchia, allo spreco di immani risorse pubbliche, al consumo del territorio, alla precarizzazione del lavoro». Per questo cambio di rotta, la sinistra c’è.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 05 Novembre 2007
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