Pedemontana: con il roadshow sono in mostra i suoi nodi

Gazzada, Lozza, Cantello, Cislago: discussi con i sindaci i principali nodi varesini dell'infrastruttura

Mauro Coletta, presidente di Cal – Concessioni autostradali lombarde, la società che è stata costituita da Anas e Regione Lombardia per la gestione delle grandi opere lombarde in construzione – per arrivare in orario da Roma in aereo, ha dovuto scegliere un volo in arrivo a Linate (con tutte le conseguenze infrastrutturali del caso) causa mancanza di voli da Roma a Milano ad orari normali, cioè intorno alle nove e mezza, a Malpensa. Il direttore generale di Pedemontana, Umberto Regalia, per arrivare in orario da Monza ha preso (in una giornata decisamente piovosa) la moto: basterebbero queste due semplici annotazioni per raccontare tutto di quanto siano folli le infrastrutture lombarde e quanto attesa sia la Pedemontana: 85 chilometri di tratto autostradale che collegheranno Busto Arsizio a Bergamo passando per la brianza, attraversando le autostrade A8 e A9 e bypassando Milano. E quanto la gente nel frattempo si arrangi e si arrabbatti per muoversi all’interno della regione più ricca ed europea d’Italia.

Per questo chi sta mettendola in pratica ha avuto l’idea del roadshow: per incontrare istituzioni locali e associazioni nei principali punti del tracciato della Pedemontana, e mettere in comune motivazioni e punti critici: “Perchè questo progetto funziona se lo consideriamo tutti noi come nostro, come di ognuno di noi” ha precisato l’assessore ai trasporti della Regione Raffaele Cattaneo, in prima linea sull’argomento.

Un road show che prevede almeno due “giri”: uno più ristretto – cominciato oggi 23 novembre a Varese, la cui prossima tappa è a Como e poi a Bergamo – e uno più allargato ai cittadini, per spiegare meglio quale sarà l’impatto dei lavori e quali i vantaggi “ambientali” in senso lato, che stanno particolarmente a cuore al presidente di Pedemontana Fabio Terragni.

E, anche, per raccogliere i doverosi consigli sui punti più critici del percorso. Secondo la relazione di oggi del direttore generale di Pedemontana Umberto Regalia, i “nodi” principali del progetto sono principalmente cinque: a Cantello – all’altezza del confine italo-svizzero di Gaggiolo, dove è ancora al vaglio di comune e ente come far passare le quattro corsie previste nella parte finale della “superstrada” verso il confine. A Gazzada, dove verrà rifatto totalmente lo svincolo autostradale “con però notevoli effetti benefici sulla sicurezza di quella parte di strada”, che ha già troppe vittime di incidenti sulle spalle.

A Lozza, dove lo svincolo che dalla Pedemontana che porta alla tangenziale è previsto con gallerie ancora da posizionare, nel tratto di Cislago che passerà sopra ad un campo sportivo (“che, nel caso dovesse succedere, sarà ricostruito in altra sede a cura di Pedemontana” ha assicurato il Direttore Generale), e in uno dei 4 ponti previsti nel tracciato: quello sull’Olona all’altezza di Solbiate Olona.

A cui si aggiunge poi una questione sollevata nella giornata di oggi dai comuni di Gallarate e di Cassano Magnago: che chiedono – offrendo anche, nel caso di Gallarate, sostegno economico alla richiesta – una bretella che unisca A8 e Pedemontana alla loro altezza, perchè chi è della zona non abbia la tentazione di attraversare i loro paesi per collegarsi alla pedemontana.

E anche una richiesta di precisazione non di poco conto, sollevata dal vicesindaco di Cantello: che quello che la società Pedemontana considera “lo svincolo della Folla di Malnate” sia quello che noi varesini intendiamo per “svincolo dell’Iper”.
Pochi metri di differenza ma sostanziali, soprattutto per la gestione degli svizzeri in gita in Italia per lo shopping.
Il direttore generale Regalia, davanti alla richiesta di precisazioni riguardo “lo svincolo dell’Iper”, ha annotato il particolare curioso del “definire toponimi in base a centri commerciali”. Ma noi locali, che quel “toponimo” l’abbiamo inventato per disperazione, conosciamo bene la differenza che passa in quei 100 metri. E che potrebbe renderlo uno dei nodi, in più, di una infrastruttura che però, decisamente “s’ha da fare”.
E che sembra per la prima volta diventare sul serio una realtà.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 23 Novembre 2007
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