«Polemiche sterili attorno alla festa dei tunisini»

Il sindaco Gariboldi si difende dalle accuse dell'Anpi che sostiene una mancanza di solidarietà dopo il tentato incendio alla sede della festa da parte di alcuni fascisti

Il 7 novembre scorso alcuni manifesti inneggianti al fascismo e per l’espulsione di tutti gli stranieri appaiono davanti alla sede del comune di Arcisate, alla casa del presidente dell’Anpi e davanti alla sede degli alpini mentre il 9 novembre si verifica un tentativo di incendio della sede degli alpini dello stesso paese il giorno prima della festa tunisina alla quale era prevista la partecipazione del console tunisino. Episodi di stampo razzista e neofascista, non c’è dubbio, tanto che il sindaco di Arcisate Giancarlo Gariboldi fa intervenire la questura di Varese e la Digos perchè potessero vigilare sullo svolgimento senza incidenti della festa dei tunisini. Questa è la storia.

Ora l’Associazione nazionale partigiani, la Cgil, il Partito Democratico e Rifondazione Comunista accusano il sindaco di non aver espresso pubblicamente la propria solidarietà alla comunità tunisina «avallando indirettamente l’azione del gruppo neofascista che ha agito ad Arcisate». «Polemiche sterili – replica il sindaco di Arcisate – assurdo che si cerchi di montare una campagna mediatica su questa cosa. Ho espresso la mia solidarietà direttamente alla comunità tunisina sabato 10 presenziando alla loro festa per oltre un ora e mezza. Li ho rassicurati sulla presenza costante delle forze dell’ordine avvisate della situazione. Da parte dell’amministrazione condanniamo il gesto di questa gente che ha agito contro una comunità di lavoratori onesti come i tunisini».

La polemica è però montata dopo la sua assenza all’arrivo del console che era molto preoccupato per l’atto intimidatorio:«Purtroppo avevo un impegno a Brenno Useria per un’altra manifestazione ma con il console c’era un mio assessore che ha fatto gli onori di casa – spiega Gariboldi – e ha ricevuto i ringraziamenti del console stesso che ha apprezzato l’apparato di sicurezza messo in atto». Piena solidarietà alla comunità tunisina, dunque, da parte del sindaco che annuncia:«Ne discuteremo anche in consiglio comunale – conclude – dato che l’opposizione ha presentato un’interrogazione in merito»

 

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 20 Novembre 2007
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