Quel misterioso assalto al parlamento indiano

Dopo il “Dio delle piccole cose”, romanzo d’esordio e best seller mondiale, l’indiana Arundhati Roy torna con un nuovo libro

Dopo il “Dio delle piccole cose”, romanzo d’esordio e best seller mondiale, l’indiana Arundhati Roy torna con un nuovo libro che farà discutere molto per le sue implicazioni politiche. La scrittrice prende spunto da un fatto avvenuto il 13 dicembre del 2001 quando un gruppo di uomini armati assaltò il parlamento indiano. Un blitz fulmineo di cui ancora oggi si conosce poco per quanto riguarda mandanti ed esecutori. Di certo le forze di polizia furono inadempienti. Furono “trovate” prove impossibili che alimentarono tensioni e conflitti già pericolosi. Arundhati Roy prende spunto per una delle energiche riflessioni che animano questa raccolta di interventi. I temi più scottanti che agitano l’India contemporanea e il mondo intero vengono affrontati con grande lucidità: il tragico costo dell’economia globalizzata; gli interessi dei poteri che non esitano a ricorrere alla guerra e a una spietata repressione del dissenso; la sparizione di intere città e villaggi, con migliaia di uomini e donne che passano da una vita di stenti alla miseria più nera; la macchina dei mass-media, bisognosa di sciagure da cui trarre nutrimento. Lo sguardo di una scrittrice sempre in prima linea alza il velo sui grandi interessi che dominano il pianeta, mirando a una ridefinizione del significato di disobbedienza civile e di azione politica.

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Arundhati Roy
La strana storia dell’assalto al parlamento indiano
Guanda, 2007

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 12 Novembre 2007
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