Treni pendolari: carrozze chiuse a chiave per carenza di personale

La denuncia della Fit Cisl Lombardia: su alcune tratte in Lombardia quasi il 50 per cento delle carrozze viaggia a vuoto

Carrozze chiuse a chiave, un’altra beffa per i pendolari. I convogli sulle linee più frequentate da chi deve raggiungere Milano per lavoro sono spesso intasati di gente: spesso si pensa che le Ferrovie dello Stato dovrebbero comprare più treni, salvo poi scoprire, grazie ad una ricerca di Fit Cisl Lombardia, che le carrozze ci sono, potrebbero essere utilizzate, ma non ci sono i soldi per pagare il personale: 1.125 carrozze ogni settimana che sono agganciate a 607 treni pendolari. «Mancano 100 capi servizio sui treni – spiega il segretario generale della Fit Cisl lombarda, Dario Balotta -, su 890 addetti complessivi: le carrozze chiuse però non possono essere neanche staccate perchè il contratto di servizio con la Regione prevede siano effettuati un certo numero di treni quotidiani con un certo numero di carrozze». Le linee interessate che viaggiano sui 1.500 km della rete ferroviaria lombarda sono la Milano-Novara con il  48 per cento dei treni che si portano dietro carrozze chiuse, il 24 per cento sulla Milano-Chiasso, il 15% sulla Varese-Pioltello, il 10 per cento sulla Milano-Mortara, il 3 sulla Gallarate-Luino. «Le Fs – prosegue Balotta, che ha pubblicato i dati di una settimana tipo di ottobre – rimediano a questa carenza di ferrovieri in organico facendo viaggiare, ma tenendo chiusi ai passeggeri, quasi 2 vagoni a treno sul 10% circa dei convogli circolanti».
Non solo treni in ritardo, freddi, spesso sporchi come denunciano spesso i pendolari. Ci si mettono anche le carrozze chiuse nelle ore di punta: «Ai vecchi disagi – conclude Balotta – se ne aggiungono quindi di nuovi che aggravano le condizioni di viaggio dei pendolari: sovraffollamento e precarie condizioni di sicurezza, con gente che perde il treno perché non ci sta a bordo. La Regione deve intervenire per far rispettare il contratto di servizio che prevedeva ben altra qualità e quantità dei posti a sedere. È una situazione inaccettabile». Trenitalia replica che «la chiusura di alcune carrozze dei treni che non viaggiano nelle ore di punta è dovuta a motivi di sicurezza e, nella maggior parte dei casi, è programmata e prevista anche nell’orario ufficiale». «I treni scelti – aggiunge l’azienda ferroviaria – sono stati individuati in accordo con la Regione Lombardia. Inoltre è stato recentemente sottoscritto un accordo con le organizzazioni sindacali che prevede, sempre per motivi di sicurezza, sia per il personale a bordo, sia per i viaggiatori, la possibilità di chiudere alcune carrozze anche se la squadra di bordo è al completo». Infine, «per quanto riguarda la presunta carenza di personale, occorre precisare che il reale fabbisogno e le eventuali assunzioni, dovranno essere definite in coerenza con le risorse finanziarie disponibili e, quindi, con il volume del servizio previsto dal prossimo Contratto di Servizio». Balotta chiosa polemico: «Trenitalia da tempo non ci azzecca. Sono al collasso, c’è carenza di capitreno e la Regione deve intervenire per dare quella qualità promessa e mai mantenuta».  

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Pubblicato il 20 Novembre 2007
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