Una Carta blu per “importare” gli immigrati più qualificati

La proposta è della Commissione europea. Permesso di lavoro e di soggiorno riuniti in un unico documento

Per invertire la tendenza che vede arrivare in Europa quasi esclusivamente immigrati extra-comunitari senza qualifiche professionali, la Commissione europea ha adottato nei giorni scorsi due proposte nel settore della migrazione, relative all’immissione degli immigrati altamente qualificati nell’UE, e che prevedono l’istituzione della "Carta blu UE".

Si tratta di un permesso speciale di soggiorno e di lavoro rilasciato ai lavoratori extra-comunitari che abbiano ricevuto una proposta di lavoro. Un cittadino extra-comunitario in possesso di un’offerta di lavoro otterrebbe cioè permesso di lavoro e di soggiorno riuniti in un unico documento, la Carta blu appunto, che gli garantirà diritti e doveri comparabili a quelli dei lavoratori locali (condizioni di lavoro, retribuzione, accesso alla formazione professionale, diritti sindacali, sicurezza sociale). Permesso di lavoro e di soggiorno sarebbero così garantiti con un’unica procedura semplificata.

Il Presidente della Commissione europea, Barroso, si è dichiarato convinto che "l’immigrazione a fini lavorativi in Europa rende più dinamica la nostra competitività e di conseguenza la nostra crescita economica" ed ha aggiunto che "con la proposta sulla Carta blu UE stiamo mandando un segnale chiaro: gli immigrati altamente qualificati sono i benvenuti nell’Unione europea. Proponiamo inoltre di offrire una serie precisa di diritti a tutti i cittadini di paesi terzi che soggiornano legalmente nell’UE. Questo proteggerà i cittadini dell’UE dalla concorrenza sleale sul mercato del lavoro e promuoverà l’integrazione degli immigrati nelle nostre società".

Allo stesso modo, il Vicepresidente Frattini ha ribadito la volontà che l’Europa "diventi una destinazione interessante almeno quanto le mete migratorie privilegiate come l’Australia, il Canada e gli Stati Uniti".

Secondo Frattini, inoltre, il sistema della Carta Blu avrà ripercussioni di diverso tipo: se da un lato riconosce il ruolo economico dell’immigrazione qualificata per la competitività delle imprese e del settore economico, dall’altro contribuirà anche ad un maggior controllo dell’immigrazione, nell’interesse sia dei cittadini che degli immigrati.

Ciascun Paese dovrà poi assicurare al lavoratore immigrato qualificato un livello minimo di stipendio che permetterà di proteggere i cittadini europei dalla concorrenza di stipendi troppo bassi dati agli extra-comunitari, ed i lavoratori immigrati da rischi di sfruttamento, con evidenti benefici anche dal punto di vista dell’integrazione sociale.

Ora spetta quindi ai Paesi dell’UE, tra cui l’Italia ovviamente, approvare la proposta e renderla operativa.
Una cosa, comunque, è certa: l’immigrazione sta diventando sempre più una tematica "europea", che tocca indistintamente tutti i paesi, con conseguenze rilevanti sul tessuto economico e sociale a livello locale.

Molte aziende, soprattutto in paesi come l’Italia, in cui il numero di laureati in discipline scientifiche è insufficiente, necessitano di ricercatori, ingegneri, personale scientifico, informatici. La percentuale di stranieri con una qualifica professionale di alto livello che lavorano in paesi molto competitivi come la Svizzera (5,3%), l’Australia (9,9%) o gli Stati Uniti (3,2%) è molto più alta rispetto ai paesi dell’UE, dove questo dato si aggira intorno all’1%.

La nuova proposta, oltre ad offrire un’opportunità alle aziende che necessitano di competenze e conoscenze per accrescere la propria competitività, dovrebbe anche aiutare a far fronte ai problemi demografici causati dall’invecchiamento della popolazione.

La procedura proposta per ottenere la Carta blu è semplice e richiede tempi ristretti, nell’interesse sia dell’impresa che del lavoratore. In un lasso di tempo di tre mesi al massimo, le autorità nazionali dovranno infatti esprimersi sulle singole richieste, dopodiché l’accesso alla professione per il lavoratore richiedente sarà garantito per il periodo coperto dal contratto. Ogni altro tipo di richiesta da parte del lavoratore extra-comunitario, (raggiungimento da parte della famiglia, domande di asilo o di studio) sarà in seguito legato alla concessione della Carta Blu.

La proposta, tuttavia, non dà luogo ad un diritto di ammissione; il sistema è infatti interamente fondato sulla domanda, rispetta il principio della preferenza comunitaria e la competenza conferita agli Stati membri di decidere il numero di persone ammesse, dal momento che il fabbisogno dei mercati del lavoro varia notevolmente da uno Stato membro all’altro.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 07 Novembre 2007
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