Vaccino e test: il tumore dell’utero si può prevenire
Un incontro organizzato dall’Osservatorio Nazionale sulla salute della Donna (O.N.Da) martedì 13 novembre alle 17.30, nella Sala Impero di Piazza Risorgimento
Vaccino, Pap-test, Hpv-Test. Tre strumenti di prevenzione che potrebbero in un solo colpo cancellare il tumore al collo dell’utero, una delle malattie oncologiche più diffuse nell’universo femminile. Ogni anno in Italia si contano 3.500 nuovi casi e 1500 donne muoiono per questo tipo di cancro, che ormai ha raggiunto il secondo posto (nella fascia 15-44 anni), dopo quello al seno. Da qui la necessità di porre grande attenzione alla prevenzione, perché il tumore al collo dell’utero è causato nel 97.7% dei casi da un virus, denominato Hpv o virus del papilloma umano, che si trasmette prevalentemente per via sessuale e può colpire a qualunque età. Ma che, in quanto virus, può essere debellato prima che possa ‘trasformarsi’ in tumore grazie al nuovo vaccino e al test molecolare (Hpv Test) da affiancare al Pap-Test. Si parlerà di questo domani, martedì 13 novembre alle 17.30, nella Sala Impero di Piazza Risorgimento a Gallarate all’incontro organizzato da O.N.Da, l’Osservatorio Nazionale sulla salute della Donna. Relatori saranno il dr. Mario Sideri, responsabile dell’Unità Funzionale di Ginecologia Preventiva all’Istituto Europeo di Oncologia di Milano e Maria Antonietta Nosenzo, membro del direttivo di O.N.Da. Porteranno il loro saluto anche il sindaco Nicola Mucci, il vicesindaco Paolo Caravati, l’assessore alla cultura Raimondo Fassa, l’assessore ai servizi sociali Giovanni Bongini e Patrizia Salmoiraghi, presidente di Soroptimist International Club Busto Arsizio – Ticino Olona.
«A nome dell’Amministrazione Comunale di Gallarate – commenta il sindaco di Gallarate Nicola Mucci – ringrazio O.N.Da per aver scelto il nostro Comune quale città dove proporre uno dei suoi convegni di informazione medica e scientifica su un argomento attuale e delicato. Questo appuntamento è un importante e concreto contributo alla prevenzione e alla cura». «Non solo – aggiunge Maria Antonietta Nosenzo, membro del consiglio direttivo di O.N.Da – ma è parte anche di un ciclo di incontri promossi dall’Osservatorio che prosegue ormai da oltre due anni nelle città italiane, con lo scopo di informare e sensibilizzare pubblico e Istituzioni sui risultati della ricerca, sull’importanza della prevenzione e della diagnosi precoce e sui principali traguardi raggiunti nella cura delle patologie più comuni che colpiscono la donna. Il tumore al collo dell’utero è certamente una di queste. O.N.Da, in collaborazione con il Ministro Livia Turco, è attiva su questi temi attraverso convegni, campagne stampa e, a breve, anche con uno spot televisivo. All’incontro si parlerà dell’importanza dei programmi di screening, dei test di prevenzione e dell’arrivo dei nuovi vaccini, armi che congiuntamente consentiranno di sconfiggere questo tumore».
«Nonostante esista da oltre 50 anni, con il merito di aver salvato milioni di vite – continua Mario Sideri – il Pap Test è ancora semi sconosciuto in molte zone d’Italia. La media è del 50%, e, anche se l’Emilia Romagna è la più attiva ed efficiente delle Regioni italiane in questo campo, la realtà non è rosea ovunque: al sud, per esempio, la percentuale è inferiore al 35%. Renderlo fruibile a tutte le donne sarebbe quindi già molto». Inoltre oggi la ricerca ha fatto passi da gigante in questo campo mettendo a disposizione dei medici due strumenti complementari e indispensabili per la prevenzione di questa malattia. «Si tratta – continua il Sideri – del vaccino, già sperimentato con successo su migliaia di donne in tutto il mondo e disponibile anche in Italia, e dell’Hpv-Test, il test molecolare che consente di individuare direttamente il virus del papilloma e non già la lesione tumorale, come il Pap-Test. Quindi uno strumento in più da affiancare con successo al vaccino».
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