Varese abbraccia i Deep Purple, trecento anni suonati bene

Dove non arriva (più) la voce di Gillan arriva la chitarra di Morse. Memorabile concerto con un PalaWhirlpool pieno

Immensi. Trecento anni in 5, tre secoli che tengono il palco come ragazzini. Ian Gillan non avrà la voce ma ha lo spirito, Steve Morse scarica potenza sulla chitarra come un indemoniato ma con la faccia sorridente da angelo, Roger Glover è un pirata del basso che guida la ciurma, Don Airey non fa rimpiangere Jhon Lord e tratta l’Hammond a tratti come una bestia e a tratti come un preziosissimo pianoforte; a dare il ritmo dietro c’è la sicurezza Ian Paice che non sbaglia un colpo. Così si è compiuta la magia alle 21 esatte di ieri sera lunedì 12 novembre con un pubblico esaltato, una marea umana pronta a non perdersi l’evento offrendo a Gillan e soci un bel colpo d’occhio con gli spalti gremiti fino agli alti finestroni del PalaWhirlpool. "Pictures of home" comincia martellante e ritmica giusto per scaldare gambe e braccia del pubblico mentre Gillan a piedi nudi saltella su un tappeto, naturalmente, viola .

Dopo aver piazzato un paio di pezzi tra i più recenti della loro immensa storia si torna alla storia con "Into the fire" ad incendiare l’atmosfera. Steve Morse fa la gran parte del lavoro, a lui il compito di violentare le corde della chitarra e, dopo un’ora mentre le corde vocali di Gillan cominciano a tradire l’età, il palco è solo per lui. Morse non fa rimpiangere Blackmore nemmeno un secondo, il pubblico segue le evoluzioni e si compiace. Parte il tributo, come in una lotteria la chitarra di morse lancia giri di chitarra ai quali il resto del gruppo si adegua con una citazione degli Who, seguita da "Sweet home Alabama" dei Lynyrd Skynyrd. Poi Gillan torna sul palco ristorato e riparte tentando di riportare la sua voce là in alto dove solo lui sapeva arrivare e dove molti altri hanno tentato di arrivare creando così l’heavy metal. Finalmente arrivanio i classici che tutti aspettano con una "Smoke on the water", "Highway to star", "Space truckin" urlata dal pubblico e il gran finale con "Hush" a chiudere un concerto memorabile.

L’unica pecca di tutta la serata è stata proprio il PalaWhirlpool ma qui non è colpa di nessuno, è un palazzetto dello sport e solo la potenza sterminata dell’impianto ha potuto sopperire all’acustica che non è delle migliori. Alla fine per tutti è stata una bella serata e il pubblico, composto da tre generazioni di varesini, se n’è andato contento dopo quasi due ore di Profondo Viola.

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Concerto dei Deep Purple 4 di 21
 

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 13 Novembre 2007
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