A Malpensa scattano i primi licenziamenti?

Il Cub Trasporti lancia l'allarme e chiede chiarezza sul fronte degli ammortizzatori sociali e sul futuro dei lavoratori di Malpensa

Vicenda Alitalia, il sindacato Cub Trasporti lancia l’allarme licenziamenti: «Al 31 gennaio, a quasi 200 lavoratori di Sea scadranno i contratti a termine. A marzo ne seguiranno altri centinaia. Questi lavoratori da anni lavorano a Malpensa come lavoratori di serie b, con meno diritti e con molti più doveri. Come tutti gli altri lavoratori di Sea, hanno contribuito ai bilanci in attivo – si legge in una nota del sindacato -. Da anni questi lavoratori non sono difesi e tutelati da nessuno. Ora con la scusa della crisi Alitalia, la proprietà (comune di Milano), si sta preparando al loro licenziamento. All’incontro di ieri sul cosiddetto tavolo Milano, tra il Governo e gli amministratori locali, tra le altre cose è stato chiesto l’utilizzo degli ammortizzatori sociali anche per Sea». Il Cub non si ferma qui, ma aggiunge alcuni particolari interessanti: «Nessuno precisa alcune cose: con l’utilizzo degli ammortizzatori sociali, immediatamente sia gli interinali che gli stagionali vengono licenziati. La legge infatti prevede che a fronte dell’utilizzo degli ammortizzatori sociali, non possono essere utilizzati i contratti interinali e stagionali. Quindi questi lavoratori vanno assunti – spiega il Cub -. Per ammortizzatori sociali si intendono sia quelli che prevedono i licenziamenti sia quelli che prevedono il mantenimento di tutti i lavoratori in Sea. Su questo la Sea tace. L’accordo del 26-3-2002 che prevedeva alcune minime garanzie sociali, non essendo prorogato dalla proprietà, dopo 5 anni è scaduto.  Su questo il sindaco di Milano e la direzione Sea tacciono». Il Cub conclude: «Da anni, anche spesso da soli, ci stiamo battendo contro il lavoro precario. Decine di cause per imporre l’assunzione a tempo indeterminato in Sea, presidi, manifestazioni e da ultima la richiesta formale di informazioni  da Sea con una lettera inviata al direttore del personale. Tutto questo per porre migliori garanzie e tutele a favore di tutti i lavoratori degli aeroporti di Milano. Ora di fronte alla minaccia di centinaia di licenziamenti, invitiamo tutti i lavoratori precari a ribellarsi e a diffidare da chi per anni ha avallato il lavoro precario, ed ora cerca di raccogliere adesioni e consensi».

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Pubblicato il 16 Gennaio 2008
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