È scomparso Luigi Orrigoni, il papà dei Tigros

Si è spento nella notte il fondatore della catena di supermercati

Generico 2018

Luigi Orrigoni, il fondatore del gruppo Tigros, si è spento ieri sera dopo una lunga malattia. Ha amato Varese fino all’ultimo, ed è rimasto in azienda fino a pochi giorni dalla sua scomparsa, avvenuta intorno alle 23, nella casa di famiglia a due passi dal centro storico, circondato dall’affetto dei figli e dei familiari più stretti.

Settantatre anni, la maggior parte passati a lavorare per le sue aziende e per una serie impressionante di iniziative a favore della città. Lascia la moglie Augusta e tre figli, Paolo e Manuela, giovanissimi eppure già ai vertici del gruppo alimentare di famiglia e con diversi incarichi nel mondo associativo imprenditoriale, e Mariaveronica, laureata in economia e studentessa di giornalismo. 

La carriera imprenditoriale di Luigi Orrigoni è una storia di successo e determinazione. Il padre fonda un’attività di distribuzione di vino e alimenti fin dal 1939. Nel 1960 il giovane Luigi fonda una ditta individuale con cui diversifica l’attività di famiglia. Entra nell’alimentare nel 1984 quando nasce Tigros. Il primo punto vendita è quello di Castronno, i supermercati diventano il principale interesse di Orrigoni, attivo anche in altri settori industriali.  Imprenditore vulcanico, generoso, lavora anche 14 ore al giorno, seleziona e parla con i collaboratori a uno a uno, ne conosce la vita personale, spesso assume chi ha bisogno, aiuta a trovare una casa. E’ un imprenditore che conosce il suo prodotto, è coinvolgente, è stimato dagli amministratori locali. I Tigros cominciano a diventare i supermercati di quartiere dei paesi del varesotto, dalla fine degli anni Ottanta si viaggia al ritmo di 4 – 5 apertura annue. La capillarità sul territorio diviene ben presto punto di forza per la realtà Tigros. Il gruppo si espande in Piemonte, a Verbania e Novara, arriva a 72 punti di vendita, con un fatturato atteso per il 2007 di 211 milioni di Euro e circa 900 addetti e una superficie totale di vendita di circa 45mila  metri quadri.

Nel 2004 diventa socio del Rotary club: “Orrigoni è un classico imprenditore lombardo – diranno di lui i rotariani – la cui attività è iniziata sin da giovanissimo. E’ un grande lavoratore, persona leale e generosa”. Di recente aveva anche contribuito al primo volume della storia di Varese dell’Università dell’Insubria e ancora il Rotary lo aveva premiato per i suoi meriti imprenditoriali e per la promozione di parecchie importanti iniziative in campo benefico, culturale e sportivo. In quella occasione, il nostro giornale scriveva: calorosi applausi hanno sottolineato la consegna dell’onorificenza, Orrigoni, ringraziando, ha mascherato l’emozione dietro una battuta: «Non sapevo proprio di avere fatto tutte queste cose».

Ma oltre al successo del marchio Tigros, Orrigoni sarà ricordato per le sue iniziative: all’inizio degli anni novanta diventa presidente del Varese calcio, presiede la Panathlon – </personname /> attiva nel settore dello sport disabili –  partecipa alla ristrutturazione di Villa Panza; non si contano le donazioni agli ospedali, finanzia libri sui grandi varesini, è in prima fila alla nascita della associazione “Varese vive” per lo sviluppo della città, ma sono solo le più conosciute imprese dell’Orrigoni “mecenate”. Nel 2003 la città gli ha conferito la “Martinella del Broletto”, onorificenza destinata ai varesini che si sono distinti in attività di valore. In quell’occasione, il patron della Tigros commentò a suo modo: «Questo riconoscimento aumenta in me la voglia di fare di più per questa città».

Secondo la maggior parte dei commentatori locali la città gli deve tanto. Basti per tutti, un piccolissimo aneddoto di cui siamo stati testimoni, la frase che un politico ha rivolto alla figlia di Luigi Orrigoni a margine di una iniziativa pubblica qualche mese fa: “Tuo papà è un imprenditore che ama Varese e che non si è mai tirato indietro quando si è trattato di fare il bene della città. Devi essere orgogliosa di lui”.

I funerali si terranno mercoledì 20 febbraio, alle 14, nella chiesa di S.Vittore a Varese.

La redazione di Varesenews si stringe attorno alla figlia Veronica e alla sua famiglia. Chi volesse inviare un saluto o un ricordo può farlo scrivendo a redazione@varesenews.it .

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 19 Febbraio 2008
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