Così, giocando, vi insegniamo a non aver paura delle sedie a rotelle

Fervono al Liceo di Gallarate i preparativi della mostra “Tutti in carrozza”. Un evento accattivante che ha convinto i ragazzi a rinunciare alle vacanze di Pasqua

Un grande portale di pietra a due colonne, che reca la scritta “Lasciate ogni pregiudizio o voi che entrate” e poi un affascinante falò, nel quale bruciare un foglietto con scritto il nostro pregiudizio segreto. Poi ancora un percorso guidato su una sedia a rotelle, una mostra di foto degne di una campagna pubblicitaria professionale e persino una colonna vertebrale tridimensionale. Sono queste le idee che stanno sviluppando, e realizzando, con grande entusiasmo i ragazzi dei Licei di viale dei Tigli di Gallarate. Non solo si stanno impegnando al massimo ma, notate bene, lo stanno facendo sfruttando persino le “sacre” vacanze di Pasqua.

Galleria fotografica

Tutti in carozza! 4 di 9

Ma cosa ha innescato in questi studenti tanta laboriosità e coinvolgimento? Non un’equazione, purtroppo, ma qualcosa di meglio: un’esperienza di vita. I ragazzi di cui stiamo parlando in queste righe sono, infatti, quelli del Progetto “Senza Barriere”, nato dalla collaborazione tra l’Ospedale Niguarda e il Liceo Scientifico Leonardo Da Vinci di Gallarate. Un’esperienza che esiste da tre anni e che ancora non ha eguali nella nostra provincia.

Responsabile di questa avventura è la docente di biologia Chiara Brivio. A spingerla a realizzare un’attività extrascolastica legata al tema dell’handicap, è stato proprio un evento drammatico capitato in una sua classe. Marco Carabelli, un suo studente, era rimasto paralizzato alle gambe dopo un incidente stradale. Quando la docente andò a trovarlo in ospedale, Marco le chiese: «Perchè invece di fare tante gite inutili non porti i ragazzi a vedere l’unità spinale del Niguarda?».

Questa è stata la provocazione, dalla quale è scaturito tutto: «Questo progetto è così coinvolgente e valido proprio perché è arrivato da un giovane», racconta con il suo ormai proverbiale piglio la professoressa Brivio. «Questa è la cosa più bella che mi sia capitata nella mia carriera di insegnante. Ogni volta io e i miei studenti impariamo qualcosa per la vita».

Il progetto, rivolto principalmente alle classi quarte, si divide in diverse fasi. La prima è costituita da alcuni incontri poco formali con psicologi, medici e disabili, in classe. Poi i ragazzi fanno una singolare gita all’Unità Spinale del Niguarda, dove provano in prima persona a sedersi su una sedia a rotelle, ma con un approccio ludico: nella palestra del reparto possono giocare, infatti, a basket, ping-pong, calcetto, hockey e tiro con l’arco.

Durante la seconda giornata a Milano l’esperienza diviene più “civica”: i ragazzi, infatti, provano a compiere in carrozzina il tragitto dalla stazione al Niguarda, usando i mezzi pubblici. Proprio in pubblico i ragazzi sembrano aver intuito il più grande problema legato alla sedia a rotelle: gli altri. «A volte ci guardavano in modo strano, spesso dimostravano un eccesso di attenzioni, trattandoci come dei bambini» racconta Anna. E poi oltre alle persone, i problemi derivano anche dai mezzi: «Sulla metropolitana la pedana non funzionava, abbiamo dovuto chiedere aiuto al conducente». Perché le regole del “gioco” sono chiare: nessun miracolo, per nessun motivo i ragazzi possono scendere dalla sedia.

Poi, ogni anno, ogni classe prova a lasciare il segno di questa esperienza, creando un prodotto accattivante che comunichi all’esterno quello che hanno imparato. E cioè che la sedia a rotelle è solo uno strumento, non deve trasformarsi in una barriera sociale. Se due anni fa lo strumento prescelto era un calendario, l’anno scorso si sono fatte le cose in grande, con una partita di basket in carrozzella e un vero e proprio cortometraggio con tanto di storia d’amore, che potete rivedere in versione integrale sulla nostra tv.

Per il 2008 i ragazzi di questo prezioso progetto non hanno certo voluto essere da meno, e proprio per questo fervono i preparativi della mostra di cui abbiamo parlato. “Tutti in carrozza… oggi si cambia prospettiva!” aprirà il 4 aprile, in occasione della prima giornata nazionale dedicata alla Persona con lesione spinale.

Inutile negarlo: giocando su una sedia, realizzando pubblicità progresso, e viaggiando per Milano, i ragazzi si divertono, e tanto. Offende qualcuno divertirsi a parlare di handicap? No, affatto. Il modo in cui viene affrontato un tema tanto delicato dal progetto della professoressa Brivio, nel quale sono coinvolte sempre più persone, è innovativo, perchè supera un approccio pietistico errato nelle sue fondamenta. Perché per combattere il pregiudizio bisogna toccare le corde più profonde della crescita, e la crescita è fatta soprattutto di gioco.

Il messaggio del progetto Niguarda è doppio. Il primo è di prevenzione, facendo capire che un incidente può capitare a chiunque e che quindi le precauzioni non sono mai troppe. Il secondo, invece, è di sensibilizzazione nei confronti dei portatori d’handicap: la vita non finisce su una sedia a rotelle, e chi usa questo strumento ha una vita normalissima, anche divertente quando c’è da divertirsi.

«Qualunque cosa succeda devono rimanere, nella vita, la dignità e la gioia di vivere» racconta Luca, tentando di spiegare insieme agli altri ragazzi a cosa gli sia servita questa esperienza. «E poi ho imparato a prestare attenzione ai piccoli particolari, ad esempio mi sono accorto che sulla sedia non riuscivo ad aprire alcuni tipi di porte, una cosa che davo per scontata».

«Abbiamo imparato a vedere lati simili, a non distinguere nessuno: in fondo non cambia se stai seduto o in piedi» afferma con semplicità Paolo. Già, semplicità: un sentimento che per essere provato richiede l’abbandono di ogni barriera.

 

Redazione VareseNews
redazione@varesenews.it

Noi della redazione di VareseNews crediamo che una buona informazione contribuisca a migliorare la vita di tutti. Ogni giorno lavoriamo cercando di stimolare curiosità e spirito critico.

Pubblicato il 29 Marzo 2008
Leggi i commenti

Galleria fotografica

Tutti in carozza! 4 di 9

Galleria fotografica

A Milano in sedia a rotelle 4 di 12

Galleria fotografica

In gita all’unità spinale 4 di 13

Commenti

L'email è richiesta ma non verrà mostrata ai visitatori. Il contenuto di questo commento esprime il pensiero dell'autore e non rappresenta la linea editoriale di VareseNews.it, che rimane autonoma e indipendente. I messaggi inclusi nei commenti non sono testi giornalistici, ma post inviati dai singoli lettori che possono essere automaticamente pubblicati senza filtro preventivo. I commenti che includano uno o più link a siti esterni verranno rimossi in automatico dal sistema.

Segnala Errore

Vuoi leggere VareseNews senza pubblicità?
Diventa un nostro sostenitore!



Sostienici!


Oppure disabilita l'Adblock per continuare a leggere le nostre notizie.