Rave party alle Fornaci: 114 ragazzi indagati
Il reato contestato dai Carabinieri a conclusione di due anni di indagini è concorso in occupazione aggravata di edifici e spazi pubblici e privati
114 ragazzi, che hanno partecipato al rave di Castelveccana nel giugno del 2006, sono stati denunciati e indagati per concorso in occupazione aggravata di terreni ed edifici altrui pubblici o privati. I Carabinieri di Luino hanno dovuto spulciare il codice penale per trovare un modo di inchiodare alle proprie responsabilità una parte degli oltre cinquecento ragazzi che parteciparono al rave delle "Fornaci" di Caldè. L’articolo del codice preso in considerazione è il 633.
Gli organizzatori, dopo aver divelto il cancello d’ingresso, avevano occupato l’edificio e l’area circostante per svolgere due giorni di bivacco e balli sfrenati. Nei giorni precedenti il raduno viene accuratamente pubblicizzato non solo via internet, ma anche con il classico “passa-parola” che, gli inquirenti hanno accertato, si è realizzato anche a mezzo di sms. Meticolosa l’organizzazione che provvede al trasporto di tutto quanto è necessario per creare una vera e propria stazione musicale, dotata di numerose consolle e potenti casse per la diffusione sonora. La serata incriminata, infatti, prevedeva la possibilità di scegliere su tre piste dislocate in varie aree fra i generi: hard rock, techno music e reggae. Garantito anche il servizio di distribuzione viveri e bevande, e, come accertato nelle successive indagini, anche quello di sostanze stupefacenti. Quest’ultimo aspetto permette agli organizzatori di coprire i costi con ampi margini di introito e rende appetibile l’evento.
L’intenso via vai non era naturalmente passato inosservato agli abitanti di Caldè, abituati ad una clientela ben diversa, e, soprattutto, meno chiassosa. I Carabinieri della Compagnia di Luino si erano subito mobilitati per monitorare la situazione ed impedire che la stessa degenerasse. A partire dalle prime luci dell’alba dell’11 giugno, dunque, i carabinieri avevano dato inizio ai controlli a tappeto e, dopo aver circondato l’area, lasciando un solo punto per l’uscita dei partecipanti, avevano proceduto al censimento. L’alto numero ed il continuo viavai avevano indotto a strutturare una seconda linea di controlli che nella mattinata erano stati estesi anche agli svincoli stradali di accesso alla frazione Caldè, con l’impiego di numerose pattuglie, alcune delle quali in abiti civili, per il controllo delle autovetture che si allontanavano dal luogo del raduno. Su circa 200 persone identificate, ben 114 giovani sono stati denunciati.
In quell’occasione, su indicazione della Procura, sin dall’inizio, i militari intervenivano in modo chirurgico escludendo i curiosi e coloro i quali avevano avuto un ruolo marginale nella vicenda. La loro attenzione si era focalizzata sui ragazzi che apparivano aver avuto un ruolo attivo. Infatti, dopo una prima fase cognitiva, si era deciso di effettuare un’irruzione facilitati dalla morfologia del terreno che creando una strozzatura permetteva un’unica ridotta via di deflusso afflusso dei partecipanti. Lì con certosina pazienza i militari identificavano i presenti. In quell’occasione a cadere nella rete dei militari diversi giovani, fra cui F.N. del ’77 il quale era stato trovato in possesso di 60 gr. di marijuana dopo la fine della festa, nonché 4 persone denunciate a piede libero per possesso di droga anche se in modiche quantità fra cui cocaina ed hashish, da considerarsi probabilmente il rimanente di un’attività di spaccio; infine, un altro ragazzo è stato denunciato per porto abusivo di coltello di genere proibito.
Compatibilmente con la necessità di perfezionare la procedura di notifica, la vicenda sarà, in tempi verosimilmente brevi, portata al vaglio del giudice competente che sarà chiamato ad affrontare e risolvere le tematiche giuridiche che presentano, come detto, alcuni aspetti di novità.
Gli organizzatori, dopo aver divelto il cancello d’ingresso, avevano occupato l’edificio e l’area circostante per svolgere due giorni di bivacco e balli sfrenati. Nei giorni precedenti il raduno viene accuratamente pubblicizzato non solo via internet, ma anche con il classico “passa-parola” che, gli inquirenti hanno accertato, si è realizzato anche a mezzo di sms. Meticolosa l’organizzazione che provvede al trasporto di tutto quanto è necessario per creare una vera e propria stazione musicale, dotata di numerose consolle e potenti casse per la diffusione sonora. La serata incriminata, infatti, prevedeva la possibilità di scegliere su tre piste dislocate in varie aree fra i generi: hard rock, techno music e reggae. Garantito anche il servizio di distribuzione viveri e bevande, e, come accertato nelle successive indagini, anche quello di sostanze stupefacenti. Quest’ultimo aspetto permette agli organizzatori di coprire i costi con ampi margini di introito e rende appetibile l’evento.
L’intenso via vai non era naturalmente passato inosservato agli abitanti di Caldè, abituati ad una clientela ben diversa, e, soprattutto, meno chiassosa. I Carabinieri della Compagnia di Luino si erano subito mobilitati per monitorare la situazione ed impedire che la stessa degenerasse. A partire dalle prime luci dell’alba dell’11 giugno, dunque, i carabinieri avevano dato inizio ai controlli a tappeto e, dopo aver circondato l’area, lasciando un solo punto per l’uscita dei partecipanti, avevano proceduto al censimento. L’alto numero ed il continuo viavai avevano indotto a strutturare una seconda linea di controlli che nella mattinata erano stati estesi anche agli svincoli stradali di accesso alla frazione Caldè, con l’impiego di numerose pattuglie, alcune delle quali in abiti civili, per il controllo delle autovetture che si allontanavano dal luogo del raduno. Su circa 200 persone identificate, ben 114 giovani sono stati denunciati.
In quell’occasione, su indicazione della Procura, sin dall’inizio, i militari intervenivano in modo chirurgico escludendo i curiosi e coloro i quali avevano avuto un ruolo marginale nella vicenda. La loro attenzione si era focalizzata sui ragazzi che apparivano aver avuto un ruolo attivo. Infatti, dopo una prima fase cognitiva, si era deciso di effettuare un’irruzione facilitati dalla morfologia del terreno che creando una strozzatura permetteva un’unica ridotta via di deflusso afflusso dei partecipanti. Lì con certosina pazienza i militari identificavano i presenti. In quell’occasione a cadere nella rete dei militari diversi giovani, fra cui F.N. del ’77 il quale era stato trovato in possesso di 60 gr. di marijuana dopo la fine della festa, nonché 4 persone denunciate a piede libero per possesso di droga anche se in modiche quantità fra cui cocaina ed hashish, da considerarsi probabilmente il rimanente di un’attività di spaccio; infine, un altro ragazzo è stato denunciato per porto abusivo di coltello di genere proibito.
Compatibilmente con la necessità di perfezionare la procedura di notifica, la vicenda sarà, in tempi verosimilmente brevi, portata al vaglio del giudice competente che sarà chiamato ad affrontare e risolvere le tematiche giuridiche che presentano, come detto, alcuni aspetti di novità.
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Il rave party a Castelveccana 4 di 11
Pubblicato il
19 Marzo 2008
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