E’ caduto un “Barone rotto” che amava il cielo
Fulvio Gamba, il pilota caduto a Cogliate, non muoveva le gambe ma faceva parte della pattuglia Wefly e volava in formazione con suoi colleghi soci in questa associazione speciale
Innanzitutto, non chiamatelo “pilota disabile”.
Quello che è successo a Fulvio Gamba (nella foto, per gentile concessione della rivista Aviazione Sportiva), 37 anni, piemontese è quello che probabilmente sarebbe successo a qualunque pilota che, in fase di decollo, si trovasse in emergenza.
E’ tristissimo però scoprire solo ora che è avvenuto un incidente mortale che esiste una disciplina in cui disabili e “normali” possono esprimere allo stesso modo la loro voglia di avventura.
Gamba, come gli altri due piloti che volavano con lui in formazione, viveva la sua vita in carrozzina: una cosa che non gli ha impedito di coltivare la sua passione per il volo e di metterla in pratica in compagnia dei soci di una associazione straordinaria che ha sede nel campo volo di Serristori a Castiglion Fiorentino.
L’associazione l’hanno chiamata, con una gran dose di autoironia, "Baroni Rotti": e anche i varesini appassionati di volo li possono ricordare, avendoli visti esibirsi all’Insubria Air Show del 2006 (a destra, la foto dell’epoca).
Le loro esibizioni, del resto, erano sempre più richieste, tanto che avevano fondato una pattuglia aerea che si esibiva in formazione dall’evocativo nome “Wefly!” (Nella foto di Marco Tricarico per Aviazione Sportiva, qui sotto, la formazione al completo) , cui partecipavano oltre a Gamba, anhe Alessandro Paleri e Marco Cherubini con il coordinatore e addestratore Erich Kustatscher. E che ha fatto la sua prima esibizione pochi mesi fa in uno dei più importanti meeting italiani per appassionati, il meeting di Primavera del Trasimeno.
“Non possiamo però considerarci una vera e propria formazione acrobatica – spiega Alessandro Paleri, di Locate Varesino, che di Wefly! È il leader della formazione. Paleri è stato testimone oculare dell’incidente: stava infatti partendo con lui e Marco per una specie di “vacanza di volo”.
“Ci eravamo riuniti a Spessa Po, per partire poi in formazione – spiega Paleri, che ha decollato da Cogliate subito prima di lui – Cogliate era la prima tappa di un giro che volevamo fare insieme. Dopo il decollo eravamo diretti a Masera e domenica avremmo dovuto essere al campo volo di Fulvio, a Boglietto (AT)”. Pensavano in quel campo volo di fare una festa con la loro esibizione per gli amici: ma dopo queste parole, il silenzio. Si sente tutto il programma della sua testa di pilota sportivo che si sta sbriciolando sotto il peso della tragedia.
La promessa, nell’articolo, è di parlare di loro semplicemente come di piloti, come in effetti sono: in aria la loro disabilità è indistinguibile, anche tecnicamente. “Ecco, sì. Parliamo di piloti e basta. Fulvio poi era pilota espertissimo e attento, con tante ore di volo sulle spalle”. L’impressione è, per chi ha visto le sue manovre, qualcosa sia però andato veramente storto: “Stavamo decollando da Cogliate quando abbiamo avuto l’impressione che qualcosa non funzionasse – spiega Paleri – ho visto Fulvio tentare un atterraggio d’emergenza. Ma l’impatto è stato troppo duro”.
Altro silenzio: la spiegazione tecnica affoga negli effetti tragici che quella “durezza dell’impatto” ha appena causato all’amico.
Fulvio aveva famglia? “Si, era sposato”
Figli? “No”.
Le parole al telefono diventano sempre più rarefatte: parlare aumenta la consapevolezza di ciò che Paleri ha visto solo poco prima dalla sua cabina.
Non c’è più molto altro da dire.
I Baroni Rotti sono una delle associazioni più simpatiche e amate del mondo del volo ultraleggero: per il coraggio, l’autoironia con cui affrontano lo stupore altrui, la capacità di tirare fuori dalla melassa un po’ ipocrita in cui molti si impantanano la prima volta che entrano in contato con loro. Ma oggi no. Sorrisi e ironia non ce n’è, davanti alla carcassa di quel Texan che una azienda specializzata in ultraleggeri, una delle prime a creare in serie le versioni adattate per disabili dei loro aerei (Disegnate, tra l’altro, proprio da Andrea Paleri che è ingegnere aeronautico) aveva messo a disposizione di quella pattuglia aerea davvero speciale.
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