Al via la mostra di Venezia, quatto italiani in concorso
Mercoledì sera apertura fuori concorso con il nuovo film dei Coen con Clooney e Pitt. Il direttore Muller difende la qualità dei film italiani
Parte alla grande la 65esima edizione della mostra del cinema di Venezia. La prima proiezione fuori concorso è totalmente affidati ai vincitori degli Oscar 2008, i fratelli Coen che presentano la loro ultima fatica A prova di spie con protagonisti due “mostri” sacri come George Clooney e Brad Pitt. Si parte quindi il mercoledì 27 agosto con molto glamour, ma il vero protagonista delle mostra di Venezia 2008, diretta ancora da Marco Muller, sarà soprattutto il cinema. Meno star, tanti appuntamenti mondani, ma tanti attesi film di esordienti, e spettacolo assicurato, almeno sulla carta.
In concorso ben quattro film italiani. Situazione che ha generato critiche dalle altre nazioni che accusano la mostra di troppo nazionalismo. Ma il direttore Muller ha spiegato che la scelta è stata dettata solo dal buon momento del cinema italiano, dato confermato anche dai successi di Cannes di Gomorra e Il divo.
Ed ecco che in concorso si trovano Il papà di Giovanna di Pupi Avati, La terra degli uomini rossi di Marco Bechis, Il seme della discordia di Pappi Corsicato e Un giorno perfetto di Ferzan Opzetek. Quattro opere che sulla carta sembrano promettere molto bene e che si trovano in un concorso molto competitivo con nomi come Kitano, Demme, Arringa, Miyazaki, Biegelow. Senza troppo spazio per i grandi nome che hanno caratterizzato le ultime edizioni, ma spazio agli indipendenti.
La mostra durerà dieci giorni, intensi per il cinema, in un clima in cui da qualche anno Cannes pare abbia superato per importanza il nostro festival, sia per organizzazione che per qualità di pellicole. Quest’anno, anche grazie ai lavori che si stanno facendo per migliorare le strutture che ospitano la mostra (con una scenografia curata dal premio Oscar Dante Ferretti) potrebbe essere un anno di svolta. E Marco Muller, prima direttore storico del festival cinema giovani di Torino, poi del festival di Locarno (entrambi cresciuti sotto la sua direzione), da questo punto di vista è una garanzia.
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