Alitalia, il piano industriale e il futuro della nuova compagnia

Aspettando il via libera al commissariamento circolano i particolari del "Piano Fenice": gli investitori resteranno fino al 2013

Aspettando il via libera al commissariamento di Alitalia, cominciano a circolare i particolari del “piano Fenice”.

Innanzitutto il vincolo agli imprenditori che rileveranno marchio e attività attraverso la nuova società capeggiata da Roberto Colaninno (Nuova Compagnia Italiana): fino al 2013, a missione salvataggio conclusa nei progetti degli investitori, non potranno andarsene. Non ci sarà più un dualismo fra hub o presunti tali, quindi niente più lotta Fiumicino-Malpensa e stop agli sprechi di assistenti di volo e piloti residenti da una parte e chiamati al lavoro dall’altra, ma piuttosto una strategia basata su sei punti strategici che saranno Milano, Roma, Napoli, Catania, Torino, Venezia. Le destinazioni servite saranno 73 da Milano, 44 da Roma, 9 da Napoli, 18 dalle altre. Al salotto buono dell’aviazione milanese, Linate, resterà “solo” la Milano-Roma, oltre all’integrazione delle rotte con AirOne, anch’essa assorbita nel nuovo progetto.  

Fondamentale sarà l’alleanza internazionale che la Nuova Alitalia riuscirà ad instaurare: Lufthansa o AirFrance, entrambe sono interessate a stringere rapporti con una compagnia che porta in dote 28 milioni di passeggeri. La società “buona”, quella liberata dal peso dei debiti e degli esuberi (coi sindacati il discorso è ancora da aprire e nonostante le assicurazioni del ministro Matteoli i dubbi su un accordo senza scontri rimangono tutti), dovrà essere snella ed efficiente: meno spese e costi ridotti, meno aerei e più nuovi, più ore di volo, mercato italiano al centro delle scelte, fatturato che dovrà restare stabile. Il pareggio è atteso nel 2011 e la crescita dovrebbe cominciare nel 2013, quando la Nuova Alitalia potrà essere venduta dagli imprenditori che hanno messo sul piatto il famoso miliardo di euro.  

Non appena Augusto Fantozzi (favoritissimo, anche se circola un altro nome che resta nell’ombra) sarà nominato commissario straordinario dopo le variazioni alla Legge Marzano, la “newco” di Colaninno e soci farà la propria offerta d’acquisto. Nella parte cattiva, la “bad company” che sarà affidata a Fantozzi, resteranno 50 aerei vecchi da dimettere, le attività non più utili come call canter o manutenzione pesante e 5/7 mila persone in esubero. Il cargo verrà venduto o tenuto in collaborazione con investitori esterni. I sindacati sono chiamati ad approvare il piano nella sua interezza, condizione fissata dagli investitori insieme alla deroga Antitrust per la fusione con AirOne e al mantenimento dei diritti di volo.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 28 Agosto 2008
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