Alla nostra democrazia serve un’opposizione forte e credibile
Giuseppe Adamoli esprime il proprio pensiero sulla decisione di Giuliano Amato di presiedere una commssione voluta da Alemanno
Caro direttore,
una decina di giorni fa sul mio blog, accessibile da VareseNews e dal mio sito "adamoligiuseppe.it", avevo espresso degli interrogativi sulla decisione di Giuliano Amato di presiedere una sorta di "Commissione Attali" per Roma, voluta dal Sindaco di AN Gianni Alemanno. Successivamente è esplosa la polemica fra chi, nei due schieramenti, è favorevole o contrario a tale scelta. Vorrei tornare brevemente sull’argomento perché questa questione va molto al di là di Roma e mette in evidenza i nodi, non ancora risolti, su come opporsi democraticamente al governo in carica. Questo è un fatto che riguarda la democrazia e non solo questa o quella parte politica.
Primo, l’economista Jacques Attali è un intellettuale socialista che non è mai stato ministro e tantomeno – a differenza di Amato – capo del governo, semplicemente non è un uomo politico.
Secondo, la problematica affidata ad Attali era la riforma dell’amministrazione pubblica per rilanciare lo sviluppo della Francia, mentre Roma non può offrire un campo di impegno istituzionale così esteso e profondo.
Terzo, Sarkozy, istituendo la Commissione aveva enunciato quale fosse il suo orizzonte politico-culturale per la riforma, mentre tutto ciò non è finora avvenuto da parte di Alemanno che si è limitato a generiche disponibilità riformatrici. Ma riformatrici di che cosa? Il PD non ha sempre sostenuto la validità del "modello Veltroni" per Roma? E la polemica sul "buco di bilancio" lasciato da Veltroni ed enormemente ingigantita da Alemanno? Non c’è il rischio di dare una mano al sindaco di destra sul piano dell’immagine e non su quello istituzionale, che sarebbe invece classicamente bipartisan?
Insomma, qual è lo scopo vero di questa benedetta commissione? Attali ha potuto chiamare personalità estere del calibro di Mario Monti e Franco Bassanini. Quest’ultimo, per esempio, ha dichiarato che, pur essendo stato invitato, non sa se deciderà di farne parte per le nebbie che avvolgono la Commissione.
Eppure Amato ha accettato l’incarico e abbiamo poi saputo che Walter Veltroni l’aveva consigliato così. Ecco un altro punto che non mi è affatto chiaro. Dalla petizione "Salva l’Italia", lanciata da Veltroni contro il berlusconismo che affossa il Paese, alla commissione Amato per Roma, voluta dalla destra che governa con Berlusconi, il passo è davvero temerario. La realtà è che, tra oscillazioni troppo grandi, siamo ancora alla ricerca del modo giusto per fare un’opposizione efficace. La parola "dialogo" ha creato troppa confusione. In materia costituzionale ed istituzionale bisogna ricercare e trovare l’intesa, sul resto deve essere confronto aperto, rigoroso e senza sconti, soddisfatti se poi si raggiunge la convergenza.
Malgrado tutto ciò, continuo ad avere fiducia che sia Amato stesso (altrimenti chi?) a trovare il modo giusto per mettere le cose sul binario più accettabile per noi e per la democrazia italiana, che ha bisogno dell’opposizione.
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