Camere in svendita attorno a Malpensa, senza Alitalia calano i pernottamenti

Gli alberghi, cresciuti come funghi nell'ultimo decennio, fanno i conti con un calo del 30%. Si abbassano i prezzi delle camere e si spera nei Mondiali e nelle fiere

A qualche mese di distanza dall’addio di Alitalia a Malpensa ora gli albergatori contano l’eredità negativa della diminuzione dei voli e dei passeggeri sullo scalo varesino. Cresciuti come funghi, con strutture dalle 40 alle oltre 200 camere, ora i nomi altisonanti come Crowne-Plaza, Grand Hotel Malpensa, Jet Hotel fanno i conti con la crisi da quasi tutti attestata al 30% dei pernottamenti in meno. C’è rabbia tra chi ha investito su qualcosa che a fine del millennio scorso sembrava l’affare più sicuro e che oggi rischia di lasciare a casa anche i numerosi lavoratori del settore. L’unico effetto positivo si è visto sui prezzi delle camere, calati anche del 25%.

«La crisi è forte – raccontano dalla reception del Malpensa Hotel di Cardano al Campo – il telefono quasi non squilla più. Nemmeno i mondiali di ciclismo ci salvano. Non ci resta che attendere le fiere e abbassare i prezzi». Una doppia è scesa dai 140 euro ai 100. Stesso discorso al Crowne-Plaza di Somma Lombardo dove si cerca di puntare su un altro tipo di clientela per coprire quel 30% in meno di pernottamenti:«Cerchiamo di attrarre altri clienti, turisti – spiegano dal commerciale dell’albergo –  speriamo anche noi in un rilancio di Malpensa e intanto aspettiamo. Stiamo alla finestra». Dalla finestra del Jet Hotel,invece, si vede un 20% di pernottamenti in meno: «Qui il calo è stato meno fort perchè non siamo così vicini a Malpensa come altri – spiegano dall’albergo di Gallarate – c’è poco da fare, comunque, il calo c’è e cerchiamo di rilanciarci su internet con pacchetti e promozioni. Noi abbiamo solo 40 camere ma non oso immaginare come se la passano gli alberghi più grandi».

Poi c’è chi sta costruendo, proprio dentro l’aeroporto, un nuovo albergo. Se la crisi Malpensa-Alitalia fosse iniziata prima, probabilmente, i committenti si sarebbero ritirati in buon ordine e invece tutto è accaduto dopo, a cantiere aperto. Che fare? Continuare, portare a termine l’albergo e guardare con occhi speranzosi al 2015, all’Expo, ai milioni di visitatori a Milano, alla fiera di Rho che, finalmente dovrà decollare. Per ora ci sono tante stanze vuote e un ridimensionamento del personale in vista.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 18 Agosto 2008
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