Conti dormienti, stop al tempo. Ma non tutto è perduto
Per conti correnti e libretti fermi da più di 10 anni oggi è l’ultimo giorno utile per “risvegliarli”. Ma c’è ancora tempo per recuperare le somme
14 agosto 2008, ultimo giorno utile per risvegliare o incassare i vecchi conti dormienti, quelli abbandonati negli istituti di credito da oltre 10 anni. Sono moltissimi (a Varese, solo quelli facenti riferimento alle poste – e quindi non al circuito delle banche – sono 5000) e corrispondono a un valore di circa 10 miliardi: il termine ultimo sarebbe infatti formalmente il 16 agosto, ma oggi è l’ultimo giorno lavorativo. Anche se per i ritardatari è comunque prevista un’altra scadenza: quella del 16 dicembre.
l’Abi precisa infatti che non ci sarà alcun problema per chi dimentica la scadenza di agosto. Gli istituti, infatti, avranno ancora quattro mesi di tempo – e cioè fino al 16 dicembre – per devolvere le somme al fondo istituito presso il ministero dell’economia e i clienti, fino al momento della devoluzione al fondo, potranno ancora rivolgersi direttamente alla propria banca.
I clienti che si "sveglieranno" in ritardo, comunque, con corrono nessun pericolo di perdere i diritti sul proprio conto: potranno, infatti, reclamarne la titolarità anche dopo che la somma sarà versata al fondo ministeriale e per farlo avranno 10 anni di tempo.
Per riattivare il conto, è sufficiente avvertire la propria banca, richiedere un estratto conto o un carnet di assegni. Non interrompono la "dormienza", invece, tutte le operazioni in automatico o quelle disposte dalla banca, ad esempio, operazioni quali l’addebito rid e altre forme di pagamento automatico. Stesso discorso vale per eventuali bonifici effettuati da terzi come nel caso dell’accredito dello stipendio o della pensione.
Per i rapporti diventati dormienti dopo il 17 agosto 2007, a seguito della comunicazione ai titolari effettuata dalla banca, l’elenco dei rapporti divenuti dormienti nel corso dell’anno solare precedente e non risvegliati sarà comunicato dagli istituti entro il 31 marzo (a partire dal 2009) con la pubblicazione su un quotidiano a diffusione nazionale e sul sito web del ministero dell’economia e le banche avranno ancora due mesi di tempo, entro il 31 maggio (a partire dal 2009), per versare le somme al fondo. Chi scopre solo in occasione della pubblicazione di tale avviso di avere dei soldi dimenticati fa ancora in tempo a richiederli direttamente alla banca.
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