Gasparri e Meloni agli atleti olimpici: “Boicottate la cerimonia d’apertura”

Ma Fini e Bossi "frenano": "Il boicottaggio non serve", "ipocrita andar lì e poi contestare". Il ministro degli esteri Frattini: "Gli atleti sfileranno"

I diritti umani e le Olimpiadi sono ogetto di una polemica accesasi oggi, martedì 5 agosto, all’interno del governo italiano. A scatenarla le dichiarazioni del presidente dei senatori del Pdl Maurizio Gasparri, che, spalleggiato dalla compagna di partito Giorgia, Meloni, ministro per la Gioventù, ha chiesto agli atleti italiani che parteciperanno ai Giochi di Pechino di manifestare il proprio dissenso da ogni repressione che violi i diritti umani.  Meloni ha rincarato sostenendo che astenersi dal partecipare alla cerimonia inaugurale, prevista di qui a tre giorni, sarebbe "un segnale importante" e "un gesto forte" di fronte alla caduta "nel dimenticatoio" della questione diritti umani in Cina. Gasparri citava come esempio l’atleta tedesca Imke Duplitzer, 34enne spadista, che ha annunciato di non prendere parte alla cerimonia d’apertura n segno di protesta contro le violazioni dei diritti umani in Cina ma anche contro l’atteggiamento del CIO, invitando i telespettatori a fare zapping per abbassare gli ascolti. La Duplitzer, che ha paragonato la cerimonia d’apertura ad "un circo", non è nuova a polemiche, e molto sensibile sul tema dei diritti umani: lesbica dichiarata, ha lamentato la discriminazione degli atleti omosessuali.

Le dichiarazioni di Gasparri giungono al culmine di una polemica a tema con con il presidente del Coni Gianni Petrucci. Per il presidente dei senatori del partito di Berlusconi, il gesto della spadista tedesca deve fungere da "stimolo per tutti gli atleti" a ricordare che principi come pace, libertà e democrazia "non possono essere messi in secondo piano" e che anche queste manifestazioni di dissenso possono essere strumento per "esprimere sostegno e solidarietà a popoli che vedono soffocata la propria libertà".

"Boicottare non serve" è la posizione del presidente della Camera Gianfranco Fini. "Considero le Olimpiadi comunque una festa di fratellanza tra i popoli, l’esperienza dimostra che ogni qualvolta si sono boicottati i Giochi olimpici non si è raggiunto l’obiettivo che ci si prefiggeva". Il presidente della Camera ha parlato di "dovere morale" degli atleti, da loro ben conosciuto: "non mancherà loro la possibilità, nelle modalità che riterranno più opportune, per esprimere piena adesione alla necessità di un rispetto autentico dei diritti delle persone".

Di "ipocrisia" ha invece parlato Umberto Bossi, ministro per le Riforme. "Se sono andati fin là, è evidente che vogliono sfilare. Mi sembra un po’ ipocrita andare lì per poi manifestare dissenso. Io non sono per le mezze misure". A chiudere la discussione tagliando corto il titolare della Farnesina Frattini: "Gli atleti andranno e sfileranno regolarmente".

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 05 Agosto 2008
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