“Il sole dell’avvenire”, la nascita delle Brigate Rosse

La recensione del film-documentario italiano presentato a Locarno e oggetto di critiche dai politici ancor prima di essere proiettato

Il Sol dell’avvenire, il documentario sulle BR che tante polemiche aveva suscitato, è stato infine proiettato, sabato e domenica, e vi hanno fatto seguito due dibattiti pubblici, alla presenza degli autori, di alcuni degli interpreti e anche di qualche politico (alla prima era presente l’eurodeputato Vittorio Agnoletto).

Cosa si può dire ora del film e delle polemiche? La querelle non si concluderà a breve però alcuni chiarimenti si posso senz’altro dare per acquisiti: innanzitutto si è potuto vedere il film che, almeno esplicitamente, non difende affatto le Brigate Rosse e si rivela, piuttosto imbarazzante per la sinistra più che per la destra, visto che sostiene esplicitamente che le BR siano state il prodotto diretto di una componente organicamente presente almeno nel PCI di Reggio Emilia.

Il documentario, in sintesi, ritrova l’origine delle BR in un piccolo collettivo di militanti PCI di Reggio che si creano un gruppo di discussione, un collettivo, noto come “l’appartamento” nel quale promuovono il dissenso rispetto alla scelta del Partito di rinunciare a qualunque prospettiva rivoluzionaria. I protagonisti di allora ne parlano insieme, analizzando i pro e i contro di quella scelta confrontandosi fra chi scelse la lotta armata e chi si ritirò più o meno all’ultimo momento.

Chiaramente ci sono situazioni controverse e tali da suscitare polemiche: con uno dei protagonisti che nega che quello delle BR si potesse chiamare terrorismo (“noi non abbiamo messo bombe”) e con diversi condannati (Franceschini in primis) che parlano con distacco di quel periodo.

Va però detto che il film mantiene comunque uno sguardo piuttosto neutrale, seppur focalizzato dall’interno, e la natura fallimentare dell’esperienza emerge in ogni singolo passaggio.

Semmai una critica piuttosto forte che si potrebbe muovere alla ricostruzione storica è quella di avere ricondotto un fenomeno complesso come le BR ad una sola delle cause e delle spinte che, quasi 40 anni fa, lo fecero nascere.

Comunque, al di là delle stoccate polemiche, il film ha avuto un successo notevole al Festival ed è probabilmente destinato a fare ottimi risultati (per un documentario) nelle sale, probabilmente anche grazie all’attacco politico che, a conti fatti, pare avere comunque mancato il bersaglio.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 12 Agosto 2008
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