“In quatttro anni la B” non è uno spot

Matteo Visigalli, dell'ufficio commerciale della Italtelo, la società che gestisce il nuovo progetto del Franco Ossola, è sicuro che funzionerà

«Abbiamo accettato la proposta del presidente Rosati perché crediamo nel suo progetto che prevede in quattro anni la serie B per il Varese 1910» Matteo Visigalli, dell’ufficio commerciale della Italtelo, la società bresciana che gestisce il nuovo progetto del Franco Ossola, è sicuro che funzionerà. La sua società opera con i grandi club della serie A e Varese rappresenta un po’ una novità, anche se tra i suoi clienti c’è anche il Portugruaro (Venezia) squadra che milita nella serie C. «Sono poche le società in C2 – continua Visigalli – che possono vantare 100 metri di rotor e Varese sarà una di queste. Inoltre, abbiamo previsto un’area ospitalità , chiusa e riscaldata, accanto alla sala stampa, dove verranno accolti vip e personalità».

(sopra, al centro: Antonio Rosati, presidente del Varese 1910. A sinistra Peo Maroso e a destra il mister Gedeone Carmignani)

Il Varese 1910 per rinascere  punta dunque su entrate pubblicitarie e una nuova leva di investitori che hanno interessi e business sul territorio. Per la concessionaria di pubblicità è ancora una scommessa da vincere. «I tempi per andare a regime con la pubblicità slitteranno di un po’ e comunque non oltre settembre – spiega Visigalli -. Il nostro modello è quello che abbiamo proposto a Siena. Tanto per intenderci, noi non puntiamo alla Whirlpool, come investitore pubblicitario, ma piuttosto al piccolo imprenditore o all’esercizio che è inserito nella comunità, a cui offriremo servizi integrati e non solo la presenza sul tabellone. Un esempio classico è il ristoratore, il concessionario di automobili o l’autolavaggio. La scelta mira ad amalgamare il tessuto economico della città con i tifosi che vanno allo stadio. E’ chiaro che le tariffe saranno idonee alla C2».

L’impresa non sarà facile, nonostante le buone intenzioni della dirigenza del Varese 1910 e del concessionario pubblicitario. «La  mia impressione – conclude Visigalli – è che a Varese il calcio stia vivendo un periodo di grande stanca. Noi vogliamo far qualcosa che riaggreghi la comunità, in primis le famiglie, intorno a una squadra che ha un passato di grande livello e che merita categorie superiori».

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Pubblicato il 26 Agosto 2008
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