Laghi varesini rimandati: Varese bocciato, Ceresio sufficiente
Sono stati presentati i risultati della campagna di monitoraggio di Legambiente sui laghi di Varese e di Lugano. Alta la presenza di batteri di origine umana
Varese paziente grave, ma non per questo spacciato. Convinti che il bacino di casa nostra possa ancora ricoprire un ruolo di primo piano nell’ecosistema prealpino, ad analizzare le acque della Schiranna, di Gavirate e di Bodio Lomnago sono giunti i tecnici di Goletta laghi di Legambiente, una novità sull’itinerario che da tre anni vede impegnata l’associazione ambientalista sui bacini lacustri italiani. « Questo lago – spiega Barbara Meggetto, responsabile per la Lombardia di Legambiente – fa parte di un bacino già riconosciuto come Zona di Protezione speciale e Sito di Interesse Comunitario. Quello che vogliamo ottenere non è la balneabilità di queste acque, che anzi rovinerebbe l’equilibrio naturale, ma il ritorno di un ecosistema che garantisca l’eccezionale biodiversità che esiste, con ben 170 diverse specie di uccelli che vi arrivano per la stagione riproduttiva o per le soste migratorie o per lo svernamento».
I dati resi noti da Legambiente, però, non sono confortanti: alla Schiranna sono stati trovati elementi inquinanti di origine umana ( coliformi fecali) ben 25 volte superiori alla media, sintomo che qualche falla nel sistema degli scarichi fognari o degli sfioratori c’è. E se la Schiranna piange, con ben 4 stellette negative, non ridono Gavirate e Bodio dove le stellette sono due, un giudizio appena "sufficiente": « Questo lago soffre un processo di eutrofizzazione che va al di là della presenza di batteri – sottolinea Barbara Meggetto – Però è stato fatto tanto sulla via del risanamento e noi siamo convinti che con una politica oculata si possa restituire l’equilibrio naturale». Legambiente e Lipu hanno appena sottoscritto un accordo di tutela e vigilanza, mentre un ospuscolo è stato realizzato per permettere, a quanti costeggiano il lago in bicicletta o a piedi, di scoprire le tante risorse naturali che vi sono racchiuse.
Non va meglio la situazione sul Ceresio dove i cinque campionamenti fatti, sia sulle sponde comasche sia su quelle varesine, hanno evidenziato uno stato di inquinamento che, se anche meno grave dello scorso anno, risulta ancora problematico. È decisamente negativa la condizione delle acque di Porto Ceresio dove la presenza di coliformi fecali è sei volte superiore alla media mentre a Campione è tre volte. I giudizi della Goletta non sono disastrosi, anzi: per Lavena, Campione, Claino con Osteno e Porlezza si parla di una stelletta, un bell’otto in pagella. Alle 18 di sabato due agosto, gli attivisti di legambiente saranno in piazza a Porto Ceresio per spiegare meglio l situazione del lago.
Martedì prossimo uscirà la pagella del Maggiore, un altro bacino in condizioni critiche.
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