Legambiente: “collegamento con l’autostrada per la zona industriale”

Il Cigno Verde chiede di collegare il peduncolo di Vanzaghello della Boffalora-Malpensa con l'area e con il futuro scalo intermodale e critica la sistemazione di via Piombina

Riceviamo e pubblichiamo

Legambiente Busto Arsizio è profondamente turbata dalle novità che affliggono la nostra città; cattive nuove, non nessuna nuova e quindi buona nuova, come l’adagio recita.

Via Piombina è stata riaperta improvvisando un senso unico, senza ragioni sostanziali. Quello che rende più triste questa realtà è che i nostri politici lodano a piena bocca la zona industriale di Sacconago, centro intermodale compreso, ignorando assolutamente che questa realtà gigantesca ha i piedi d’argilla: non c’è una strada d’accesso degna di questo nome che unisca Busto alla zona industriale. Questa mancanza la dice lunga sull’improvvisazione urbanistica vigente.

Per restare aderenti ai principi di buona amministrazione e di salvaguardia del territorio, Legambiente Busto Arsizio chiede che il centro intermodale sia collegato alla viabilità autostradale. Questa strada è abbastanza semplice da realizzare: due chilometri tra Sacconago e il peduncolo vanzaghellese della Boffalora-Malpensa, tramite riqualificazione della statale Bustese e una nuova strada tra la Bustese e Viale dell’Industria, che tagli attraverso il doppio raccordo ferroviario Novara-Malpensa e Novara-Milano.

Una strada adatta ai camion, a scorrimento veloce; da Vanzaghello si può scegliere la direzione A4 Mi-To, oppure verso Malpensa e l’Autolaghi A8. Niente di più semplice ed ecologico.

Resta il problema del collegamento urbano. Di questo aspetto la giunta Farioli non può lavarsene le mani: è una questione esclusivamente cittadina, nella quale ogni scappatoia sarebbe vigliacca. Busto Arsizio ha voluto la zona industriale, pagata da Bruxelles: adesso faccia la sua parte, non è ancora troppo tardi (nonostante i dieci anni persi). Per favore, Sindaco Farioli, ci eviti di assistere a scempi come l’attuale circolazione della via Piombina: due stop in tre metri; transito vietato ma con limite di velocità di trenta chilometri; mancanza di un itinerario serio e visibile con gli adeguati cartelli. Meglio lasciare le cose come stavano: dopo dieci anni di aspettative frustrate non sarà grave attenderne altri due.

Cordiali saluti.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 01 Agosto 2008
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