Oltre 100 mila euro per i “prati magri”

Fondazione Cariplo ha finanziato il progetto di Comunità Montana della Valcuvia attraverso il bando "Tutelare e valorizzare la biodiversità"

Uno stanziamento di 106 mila euro permetterà di preservare i prati magri della Valcuvia e le specie animali e vegetali che li popolano. Fondazione Cariplo, grazie al bando "Tutelare e valorizzare la biodiversità", ha finanziato il progetto di Comunità Montana, che prevede il censimento botanico e faunistico e degli interventi per il ripristino e la salvaguardia dell’ambiente naturale.

Le pendici dei monti prealpini, un tempo zone di pascolo e prati da fieno, sono ora quasi interamente arbustate o cespugliate. Le poche zone erbose rimaste presentano erbe, insetti e ragni peculiari di questi terreni, calcarei, aridi e soleggiati, che figurano tra gli habitat di prioritario interesse nella normativa della Comunità Europea per la salvaguardia della biodiversità.

Sul Sasso del Ferro, Monte San Martino, Monte Sangiano e sopra ad Arcumeggia sono già iniziati i rilevamenti botanici e faunistici. Il lavoro di censimento è cominciato tempestivamente per sfruttare il periodo estivo ideale ai sopralluoghi. I pochi prati ancora aperti sono infatti minacciati dall’espansione della vegetazione arborea e arbustiva, che altera le caratteristiche dell’habitat e rende impossibile la sopravvivenza di specie anche a forte rischio di estinzione.

Il progetto prevede una fase di catalogazione e contemporaneamente un intervento su circa 20 ettari di superficie volto a contenere l’avanzamento del bosco, che altrimenti  soffocherebbe le zone erbose. La riapertura dei prati abbandonati non serve solo alla conservazione di flora e fauna invertebrata ma anche alla tutela di diverse  specie di uccelli e mammiferi, come cervo e capriolo, che risultano avvantaggiati da una buona diversificazione dell’ambiente.

Le analisi hanno l’obiettivo prioritario di verificare se, tra le diverse aree, esiste uno scambio, di individui per la fauna o di polline per la flora, tali da mantenere vivo e riproduttivo l’ecosistema. Inoltre, si intende valutare la possibilità di riproduzione in vitro di alcune specie vegetali per consentire il ripristino della naturalità perduta in aree un tempo occupate da questo ambiente.

“Sono esempi che dimostrano l’impegno concreto dell’Ente per la salvaguardia e la valorizzazione del territorio nella sua complessità", afferma il Presidente di Comunità Montana della Valcuvia Marco Magrini. "Inoltre i numerosi riconoscimenti ottenuti riconfermano ogni volta la capacità progettuale e l’attenzione ad intercettare risorse, da investire per la difesa del prezioso patrimonio naturale della valle."

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 01 Agosto 2008
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