“Sacro Monte non è fatto per le auto”
Gli Amici della terra prendono posizione ulle richieste fatte dagli operatori economici e dalla parrocchia e scrivono al sindaco
Egregio Signor Sindaco,
Le scriviamo per chiederLe di non farsi condizionare dagli articoli apparsi oggi sulla stampa locale.
Innanzitutto, La preghiamo di non confondere tra loro i due problemi che attanagliano Santa Maria del Monte.
Il primo, è un problema dei residenti che giustamente lamentano la mancanza di parcheggi e il subire multe che era non trovano causa e che dovrebbero essere loro comminate esclusivamente in caso di sosta pericolosa.
All’uopo i residenti potrebbero essere resi riconoscibili da un apposito pass.
La questione deve essere risolta con facilità.
Il secondo, è, invece, un problema che riguarda da un lato, i commercianti sacromontini, dall’altro, la parrocchia del borgo.
Ebbene,. come abbiamo scritto, il Sacro Monte non è fatto per le auto che creano intollerabili ingorghi che scoraggiano le persone a tornare in questi luoghi di fede e immersi in una ambiente naturale protetto, nel quale è in essere un parco naturale.
Al Sacro Monte, perchè possa fiorire e perchè possano vivere le attività commerciali nello stesso realizzate, occorre accedervi, invece, solo sostenibilmente, attraverso gli autobus o la funicolare.
Questo è l’interesse che per il Comune deve essere per Lei predominante e che noi propugnamo con forza, perché a saldo ambientale positivo e perchè insito nella vocazione del luogo.
Questo è quanto alla base degli interventi condivisibili presi dal Ministro Maroni quando era Assessore.
Alla Parrocchia, chieda di difendere e persegua le esigenze di uno sviluppo equilibrato del territorio e gli interessi dei residenti curandosi di una Santa Maria del monte più vivibile, con più servizi e raggiungibile sostenibilmente da Varese.
Ai Commercianti, allo stesso modo, chieda che si movimentino perchè il Suo Comune ottenga a più corse del mezzo pubblico per il Sacro monte e il Campo dei fiori nonché renda la funicolare accessibile dalle stazioni di Varese favorendo l’acquisto di mezzi pubblici dimensionati allo scopo.
Parrocchia e Commercianti a nostro modo di vedere occorre che, in virtù di quello sforzo di fantasia richiesto da Monsignor Pasquale Macchi e di cui all’articolo a nostra firma pubblicato su La Prealpina, dovrebbero anche richiedere al Comune di programmare (e promuovere per conto loro) iniziative diversificate (rispettose, chiaramente, della sacralità e dell’alto valore naturalistico dei luoghi) che siano capaci di attrarre un ampio pubblico.
L’automobile non risolverà i problemi della montagna varesina ma se potrà girare liberamente procurerà danni incalcolabili.
Illustri a Parrocchia e Commercianti, con i Presidenti della Provincia e del Parco, l’evoluzione del Piano di Gestione Unesco del Sacro monte di Varese (che sta marciando) e che deve esser discusso per essere fatto proprio dai residenti come dagli operatori. Piano che rappresenta, non essere fumo negli occhi, ma l’unico strumento per ora in essere volto a porre in relazione sistemica il Sacro monte alle incalcolabili bellezze presenti nell’area varesina.
In attesa di riscontro nei termini di Legge, porgiamo cordiali saluti.
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