Verbano più sorvegliato grazie alla squadra Nautica

Per tutti i week end d’agosto è garantita la presenza delle unità della Provincia. Controllate decine di barche ed effettuati interventi di salvataggio

Sicurezza sulla terra ferma, ma anche grande attenzione sulle acque del Lago Maggiore e degli altri bacini del Varesotto.

Dopo un triennio di sperimentazione, da marzo 2008 è attivo sulle sponde del Verbano il servizio di Polizia Nautica, garantito da un presidio permanente di uomini della Polizia Provinciale con base operativa al porto Labieno di Laveno Mobello. La Squadra Nautica garantisce il controllo delle acque territoriali, interventi di soccorso a natanti e bagnanti in difficoltà e porta avanti un’importante azione di monitoraggio delle attività nautiche e della navigazione delle imbarcazioni. Quest’anno poi la Squadra Nautica, guidata dal Commissario Capo Lucio Semenzato, aderisce anche al progetto Acque Sicure, iniziativa promossa proprio da Villa Recalcati su impulso della Prefettura e in collaborazione con 118, Ospedale Fondazione Macchi, Soccorso Alpino, Società Nautica di Salvamento. L’iniziativa coinvolge anche numerosi gruppi e associazioni di volontariato di Protezione civile con la finalità di garantire sempre una maggior sicurezza e tranquillità sulle acque del Varesotto.

«Quelli estivi sono per noi tre mesi di super lavoro», spiega Lucio Semenzato, il quale informa che per tutti i week end d’agosto è garantita la presenza sulle acque della Squadra Nautica. «Abbiamo costruito una rete di collaborazioni fondamentali e ci coordiniamo con Prefettura, forze di polizia, Vigili del fuoco, 118 e con la nuova Capitaneria di Porto di Genova – Guardia Costiera di Verbania, che è entrata in servizio proprio in questi giorni, sia per attività di polizia che per consulenze, interventi di soccorso e segnalazioni. Abbiamo inoltre attivato una serie di rapporti anche con il Consorzio gestione associata dei laghi, ovvero con il Demanio lacuale che ha sede proprio a Laveno. Il nostro lavoro però non punta certo alla repressione, bensì all’informazione e prevenzione sui comportamenti corretti da tenere». Non a caso, infatti, la sede operativa è anche un punto di riferimento importante per turisti e diportisti: «Sono in tanti, soprattutto in questi mesi, che si rivolgono a noi per conoscere nei dettagli le norme da rispettare sia sulle sponde dedicate ai bagnanti che durante la navigazione».

Il bilancio degli interventi effettuati solo nel mese di luglio danno il senso di quanto questo servizio sia strategico: «In un paio di occasioni siamo usciti con i nostri mezzi per rimuovere grossi ostacoli sulla linea dei traghetti – spiega Semenzato – in questi casi non solo abbiamo evitato l’interruzione del servizio, ma anche che si potessero creare guai seri durante i collegamenti tra le due sponde del Lago. Inoltre abbiamo registrato 2 interventi di salvataggio a natanti in avaria. In un caso si è trattato di un’imbarcazione in difficoltà durante un forte temporale. Situazione delicata poiché a bordo c’erano tre persone e il natante stava andando a sbattere contro gli scogli di Santa Caterina del Sasso. In questo caso, la strumentazione di bordo ci è stata molto utile poiché, causa le nubi molto basse, non avevamo riferimenti sulla costa». Importante poi l’attività di controllo: una cinquantina le imbarcazioni controllate.

Occhi aperti anche su sci nautico e moto d’acqua: «Soprattutto in quest’ultimo caso la soglia di attenzione è molto alta, anche se, occorre sottolineare che l’utilizzo di questi mezzi è lecito oltre i 150 metri da riva».

Tutte queste attività sono rese possibili da un parco mezzi attrezzato e che conta una motovedetta, un gommone, una Lancia Canadian, un ufficio mobile attrezzato per operazioni di collegamento terra-acqua-terra, oltre a tutta la strumentazione composta da radio nautiche, radio aeronautiche, radar, Gps, ecoscandaglio, barella e attrezzatura sanitaria.

La Squadra Nautica inoltre non controlla solo le acque, ma guarda anche alle scuole: «Uno dei nostri obiettivi – conclude Semenzato – è quello di tenere un ciclo di lezioni nelle scuole pubbliche e private per far conoscere la nostra realtà ai giovani. Un’iniziativa questa che consentirebbe di avvicinare i ragazzi agli sport nautici, ma anche di insegnare loro le norme da tenere sui nostri bacini». 

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 06 Agosto 2008
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