“Alitalia per la Lega è come Garibaldi, ha fatto grandi disastri”
Discussione al Senato sul decreto Alitalia. Il senatore varesino Giuseppe Leoni attacca: “A Malpensa trattati come una colonia: si usano aerei adatti per l’Africa”
«Parlare di Alitalia è come parlare di Garibaldi: per molti è stato un grande generale, per molti, specie per noi, ha fatto dei grandi disastri». Giuseppe Leoni, senatore varesino, uno dei fondatori della Lega Nord, usa l’immagine del generale per assimilarlo alla compagnia di bandiera. In aula al Senato, Leoni ha detto: «Devo far presente che non sempre si riesce a dare suggerimenti direttamente al governo. In questo caso mi viene spontaneo rilevare che non si è pensato di inserire nel complesso della nuova compagnia di bandiera una fetta di azionariato popolare – ha spiegato Leoni -, che è un escamotage intelligente, adoperato da tante compagnie di bandiera del mondo come
Leoni suggerisce quindi al governo «un ripensamento al fine di inserire questa quota: non dobbiamo dimenticare che nel mondo ci sono circa 30 milioni di italiani di prima, seconda e in parte anche di terza generazione, che orgogliosamente tornerebbero nel loro Paese natale o in quello dei loro avi usando la compagnia di bandiera». Poi, Leoni ha parlato di Malpensa: «Voglio denunciare che in questo momento a casa nostra a Malpensa siamo proprio trattati come una colonia – ha attaccato il senatore del Carroccio appassionato di volo e lui stesso pilota -. Per venire a Roma prendo voli Alitalia, ma arrivo a bordo di un ATR 42, cioè di un aereo a elica che impiega un’ora e mezza per portarmi nella capitale. Sono aerei che si usano per i collegamenti con l’Africa o con una colonia e io, appunto, mi sento colonizzato per via dell’accentramento continuo e feroce di Fiumicino nei confronti di Malpensa. Lo scalo della brughiera tornerà a volare e ad essere la grande Malpensa, non perché lo sostengono i rappresentanti della Lega, ma grazie all’imprenditoria padana che gira il mondo per affari, rafforza l’economia del nostro Paese e sicuramente non può essere trattata in questo modo – prosegue Leoni -. Rifacendomi anche io alle cifre, da quando si è pensato di togliere la compagnia di bandiera dallo scalo di Malpensa i conti, che erano già in rosso, sono diventati roventi; ciò testimonia una mancanza di intuito economico nei confronti della nostra compagnia.
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