“Cari bustocchi, desidero conoscervi ed incontrarvi tutti”

È il primo desiderio del nuovo prevosto monsignor Franco Agnesi, insediatosi oggi in san Giovanni dopo una festosa accoglienza alla stazione e in piazza

Conoscere ed incontrare i fedeli della sua prepositura: questo il primo grande desiderio espresso dal nuovo prevosto di Busto Arsizio, monsignor Franco Agnesi (foto). Di origine legnanese –  ma ha già promesso che tiferà Pro Patria – 68 anni, il monsignore è arrivato sabato pomeriggio in treno alla stazione Nord dalla "sua" Cesano Boscone in compagnia di vari parrocchiani e del sindaco Vincenzo D’Avanzo. È stato proprio il primo cittadino cesanese ad avere alte parole di elogio per Agnesi. «Avete fatto un ottimo acquisto» ha detto alla stampa locale. «Una persona umile, ma carismatica».

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Grande festa per il nuovo monsignore fin dall’accoglienza alla stazione («almeno questa volta il treno si è fermato» dirà con una punta di sarcasmo il sindaco in riferimento ad un recente grottesco disservizio), con la banda della Pro Busto a suonare allegre marcette, e tanti bambini della scuola dell’Infanzia S. Anna e del coro Bimbincanto diretto da Hilde Policarpo a salutare il nuovo prevosto con fiori e musiche. Un’accoglienza speciale, orchestrata dietro le quinte da don Alberto Lolli coadiutore presso l’oratorio san Luigi. Il corteo si è poi mosso verso Santa Maria, dove monsignor Agnesi, fermatosi per un momento di raccoglimento, ha potuto passare dal sobrio clergyman con cui era giunto alla "tenuta ufficiale" propria del suo nuovo ruolo; infine il bagno di folla in piazza San Giovanni prima della solenne concelebrazione in basilica.

Il sindaco Farioli, sempre in prima fila, nel sottolineare la «mitezza e dolcezza dello sguardo e del cuore» del nuovo prevosto ha ribadito i caratteri bustocchi della fede, del lavoro, dell’orgoglio e amore per la città. Non ha mancato di ricordare ancora una volta che «la laicità non è indifferenza o distanza rispetto ai valori della fede cristiana, bensì orgogliosa di tali valori, come Papa Benedetto XVI è andato a ribadire nella Parigi laicista figlia dell’illuminismo» (averne, di padri così! ndr) che non ha voluto le radici giudaico-cristiane nella costituzione europea. Il collega cesanese D’Avanzo, emozionato, ha così descritto l’esperienza passata di don Franco: «Con lui abbiamo percorso i sentieri della solidarietà e dell’integrazione, difficili ma necessari allo spirito di una comunità. Per noi cesanesi don Franco è come il figlio che lascia la casa per formare una nuova famiglia».

«Silenzio: parla Agnesi» intimava Farioli senza che gli chiedessero il copyright, ed ecco il momento del sacerdote. «Non mi aspettavo una cosa così bella» dice dell’accoglienza ricevuta il nuovo prevosto. «Sono venuto in treno perchè mi piacciono ferrovie e tram, e i binari connettono tutti i luoghi in cui ho esercitato ed eserciterò a mia mia missione. Ho chiesto subito la cittadinanza bustocca, e voglio quanto prima conoscere e incontrare tutti». Con sè ha portato oggi da Cesano alcuni parrocchiani che portano il suo nome, quelli insomma di cui ricorreva oggi, giorno di san Francesco, l’onomastico. E come il Santo di Assisi, il patrono d’Italia che scrisse la più alta preghiera del cristianesimo occidentale, il Cantico delle Creature, monsignor Franco Agnesi ha promesso «attenzione per i poveri, i deboli, gli stranieri, i carcerati». E di questi tempi ce n’è più bisogno che mai.

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Pubblicato il 04 Ottobre 2008
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