Como adotta due scuole cubane distrutte dall’uragano
Il sindaco Bruni di ritorno da un viaggio nell'isola caraibica, ha presentato il progetto di sostegno
Due scuole distrutte dai due uragani che si sono abbattuti su Cuba il 30 agosto e il 5 settembre scorsi saranno ricostruite grazie a Como. È una vera e propria campagna diffusa di adozione quella che il sindaco di Como ha illustrato alla stampa tracciando il bilancio della sua missione terminata domenica scorsa.
Proprio la città di Como è stata protagonista di un seminario organizzato dall’Onu sulla cooperazione decentrata che ha visto la partecipazione di 50 enti locali, 8 nazioni e oltre 200 tra dirigenti e funzionari pubblici. «Quello della cooperazione decentrata è un modello che parte dal basso e consente di arrivare direttamente alle popolazioni in difficoltà e questo Como lo ha fatto talmente bene che è diventato un modello a livello internazionale».
Lo stesso sindaco ha potuto verificare la situazione dei progetti in corso. A Palacio, cittadina di 45mila abitanti, le due scuole primaria e secondaria, costruite proprio con gli aiuti da Como, ora sono parzialmente inagibili a causa degli uragani. In tre anni con 60mila euro di aiuti e altrettanti messi a disposizione dell’Onu, le scuole torneranno perfettamente funzionanti e ancora più efficienti. Oggi sono rifugio per gli sfollati. E proprio le due scuole saranno adottate da ben 780 bimbi di Como appartanenti a 19 classi primarie e 16 classi secondarie. Sono gli iscritti alla nuova edizione del Progetto Gemini che prevede per ogni classe 5 incontri da due ore ciascuno con la presenza di 18 operatori che accompagneranno 50 insegnanti e 780 bimbi in un percorso culturale alla scoperta della cooperazione comasca, della cultura delle città gemelle al capoluogo e dei progetti di sostegno ai paesi in via di sviluppo. «Numeri da record per la partecipazione – ha concluso il sindaco – che arrivano dopo il primo festival organizzato sempre dal Comune e che ha visto il coinvolgimento di ben 32 associazioni di cooperazione del territorio. Un coinvolgimento dal basso lontano dai palcoscenici ma che vede coinvolte centinaia di persone in città che sono per tutti esempio non solo di generosità, ma anche di impegno efficace per portare nel mondo sviluppo e competenze».
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