Crac del Como calcio, Preziosi patteggia 23 mesi

L'industriale dei giocattoli, oggi patron del Genoa, si era fin ad ora proclamato innocente. Niente risarcimento per le parti civili

La vicenda del fallimento del Como calcio sfocia in un patteggiamento da parte dell’ex patron lariano Enrico Preziosi, attualmente alla guida del Genoa. L’industriale del settore dei giocattoli, accusato di bancarotta fraudolenta ma fin qui sempre proclamatosi innocente, ha cambiato strategia patteggiando una condanna a un anno e 11 mesi di carcere, con pena sospesa. Cinque dei sei milioni di euro di disavanzo che costarono il fallimento alla società di via Sinigaglia sono stati risarciti, fatto che ha comunque alleggerito la posizione dell’accusato.

Il procedimento a carico di Preziosi, dell’ex presidente Aleardo Dall’Oglio e dell’ex amministratore delegato Massimo D’Alma, era stato avviato due anni or sono; in precedenza Preziosi si era trovato agli arresti domiciliari. Il pm Vittorio Nessi aveva già chiesto per lui una pena di tre anni e mezzo di reclusione, ma gli avvocati di Preziosi hanno potuto usufruire di una norma recentissima, presente all’interno del "pacchetto sicurezza" governativo, che consente di concordare la pena in qualsiasi momento prima che si arrivi alla sentenza di primo grado. A questo punto anche il pubblico ministero ha dato il suo consenso e il tribunale di Como ha accettato l’accordo, il quale tuttavia non consentirà alle parti civili – perlopiù ex giocatori lariani – di ricevere un risarcimento. Dall’Oglio aveva già patteggiato una pena con la condizionale; D’Alma, per il quale sono stati chiesti due anni, resta l’unico imputato del processo.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 03 Ottobre 2008
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