Dalle ferrovie ad Agesp, il Pd chiede di migliorare il trasporto pubblico

Nella giornata nazionale dei trasporti la sezione cittadina del partito affronta il tema mobilità con un questionario ai pendolari e l'intervento di Stefano Tosi sul trasporto regionale

Due pendolari tra i pendolari a distribuire un questionario sul gradimento del servizio del trasporto pubblico a Busto Arsizio. I due consiglieri del Partito democratico Alessandro Berteotti ed Erica D’Adda si sono svegliati presto questa mattina, lunedì 20 ottobre, per incrociare i volti dei 1500 pendolari delle Fs e i 1000 delle Nord che ogni mattina combattono con ritardi, disservizi, litigi in ufficio per i ritardi sul posto di lavoro. «Anche noi siamo utenti del servizio e oggi è la giornata nazionale dei trasporti, dunque abbiamo fatto partire questa nuova iniziativa – ha spiegato Erica D’Adda di ritorno dalla consegna dei questionari – con oggi comincia una campagna a livello regionale da parte del Pd sul tema». Non è casuale, infatti, alla sede del Pd di via Repubblica la presenza del consigliere regionale Stefano Tosi (nella foto) che ricorda come i dati parlino chiaramente di un peggioramento del servizio negli ultimi due anni: «E’ un dato di fatto che 10 linee su 34 quest’anno abbiano già sforato il tetto per il rimborso a causa dei ritardi – ha detto Tosi – il peggior risultato dal 2006. Il tutto accade proprio quando si decide l’aumento delle tariffe nel 2009 addirittura del 10%».

Per i bustocchi l’aumento si traduce in un abbonamento annuale che passa da 52 euro a 65 senza un corrispettivo miglioramento del servizio: «Certo le tariffe italiane restano ancora sotto la media europea ma il servizio non fa passi avanti – spiega Berteotti, pendolare da anni anch’egli – e in un momento di così grande delusione per la politica è ancora più palpabile la frustrazione di chi deve andare al lavoro con un servizio di questo tipo, sacrificando ore aggiuntive all’orario di lavoro e subendo disagi sia sul luogo di lavoro sia nella normale vita familiare». Il Pd lombardo, dunque, chiede che venga continuata la politica di finanziamento del trasporto pubblico locale inaugurata dal governo Prodi e congelata dall’attuale (basti vedere la reazione dell’assessore Cattaneo che minaccia di riconsegnare le deleghe), di riformare i bacini d’utenza da come sono stabiliti in una legge del ’98 e che non corrispondono alle esigenze attuali.

Un focus viene dedicato dal Pd, infine, alla cessione della quota del Comune di Agesp Trasporti che viene definita da Erica D’Adda «una vera e propria privatizzazione del settore trasporto pubblico in città». In particolare il Pd chiede immediata chiarezza per i cittadini su come verrà definito il trasporto pubblico locale su gomma in città dopo la vendita della quota.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 20 Ottobre 2008
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