I medici non scrivono solo ricette

Un brillante “talk-show” dove protagonisti sono stati quattro medici: lo scrittore Andrea Vitali, Il poeta Dino Azzalin e Romano Oldrini e Pier Maria Morresi presidente dell'ordine dei medici

Più unico che raro un brillante “talk-show” in cui siano i medici, come protagonisti, a prendere la parola, raccontarsi e raccontare la loro arte. E’ accaduto nella serata dal titolo “Il medico e la scrittura: quando la scienza non basta”, organizzata al Teatrino Santuccio di Varese dall’Ordine dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri della provincia di Varese, in collaborazione con il Premio Chiara-Festival del Racconto. Come ha ricordato il presidente dell’Ordine, il dottor Pier Maria Morresi, introducendo l’incontro, “vogliamo proporre un confronto tra l’arte medica e l’arte dei medici che si dedicano alla scrittura”, un originale dibattito che si colloca nell’ambito delle celebrazioni del 70° anniversario di fondazione del Tempio del Medico d’Italia a Duno Valcuvia, esemplare unico in tutta Europa.

A condurre il confronto, ricco di storie e piacevole nei toni, il dentista-poeta varesino Dino Azzalin, che con le sue domande ha stimolato (o, più spesso, sapientemente provocato) i colleghi Carlo Mazzoni, dentista milanese non ancora trentenne, autore del romanzo “I Post-romantici”, Andrea Vitali, medico di famiglia comasco e prodigioso autore di grandi romanzi di successo, e Romano Oldrini, medico gaviratese, poeta e presidente del Premio Chiara. E’ nata una riflessione non scontata sulle complesse relazioni (Vitali ha parlato addirittura di “misteriosa alchimia”) tra anamnesi medica e scrittura nel popolo dei seguaci di Ippocrate. C’è chi, come Carlo Mazzoni, sente la scrittura vicina alla matematica, nel senso che chi scrive romanzi deve costruire una cattedrale coerente di parole e di situazioni, ben strutturata, solida, precisa. Inevitabile, dunque, procedere scartando, spesso e volentieri, le varie stesure, pagine e pagine già scritte (delle quali spesso, dice il dentista, “non riesco a salvare neppure una riga”) prima di arrivare ad un convincente risultato finale. Tutt’altro atteggiamento è stato rivendicato da Andrea Vitali, in uscita, a novembre, con un nuovo libro. “Spesso mi aggiro per il mio paesello (Bellano, provincia di Lecco ndr.) e attribuisco a questo o quell’abitante le mie storie, che in questo modo diventano molto più concrete”. Storie che possono certamente ispirarsi anche alle vicende raccontate dai pazienti, ma che sono e continuano a restare, ha detto Vitali, “delle balle”, cioè racconti di fantasia. Di “fiume carsico” ha invece parlato Romano Oldrini per descrivere la poesia, che affiora all’improvviso, magari mentre in auto si sta raggiungendo un paziente. “Ma agguantare questo fiume non basta – ha aggiunto Oldrini -. E’ necessario un lungo lavoro sul linguaggio, che dall’ispirazione unitaria iniziale porta a sviluppare un componimento”. Mantenendosi, però, fedele alla realtà, alla propria esperienza quotidiana, come ha saputo fare un maestro come Attilio Bertolucci, “smentendo il luogo comune che vuole il poeta tormentato e legato alla sedia come Alfieri”. In occasione del dibattito al Santuccio, Oldrini ha presentato il suo ultimo libro di versi, “Vibrazioni di basso continuo”, appena pubblicato dall’editrice “Nuova Magenta” di Varese.

Quattro medici che, come ha sottolineato il poeta-editore Dino Azzalin, “svolgono la propria professione, ma sanno anche andare oltre, cogliendo nell’arte un valore in sé, e uno strumento importante per capire meglio, e più a fondo, il paziente, che prima di essere tale è soprattutto un uomo”. Un atteggiamento, ha aggiunto il presidente Morresi, concludendo la serata, che cerca di sconfiggere la volontà di “non essere curiosi, non chiedersi cos’altro ci sia al mondo oltre quello che sappiamo e che facciamo”. A nome dell’Ordine dei Medici, Morresi ha infine consegnato ai colleghi scrittori un diploma, piccolo segno di riconoscenza per chi sa guardare alla professione con lo sguardo acuto e profondo dell’artista.

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Pubblicato il 18 Ottobre 2008
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