Il Pd di Sesto Calende scrive al ministro Bossi

La lettera verrà affissa sui muri il giorno prima della visita del leader della Lega in città

Il Pd di Sesto Calende ha scritto una lettera indirizzata al ministro Umberto Bossi che sarà in visita in città sabato 1° novembre per inaugurare la nuova sede della Lega. Ecco il testo della lettera che verrà affissa sui muri il giorno prima.

Lettera aperta al Ministro Umberto Bossi in visita domani a Sesto Calende

Egregio ministro per le riforme per il federalismo, caro onorevole Bossi

Non capita tutti giorni che un Ministro della Repubblica visiti il nostro Comune e ci offra l’occasione di inviargli, con il benvenuto nella nostra cittadina, le considerazioni che, riteniamo urgenti in questo momento difficile del Paese.

Lo facciamo da persone appassionate  e impegnate nella politica, dalla parte dell’opposizione al suo Governo, ma convinti che il confronto è l’anima della politica, lo è stato anche nei tempi delle grandi divisioni ideologiche, lo è oggi, pur se troppe volte la dialettica politica è ridotta a semplice insulto.
In questo quadro abbiamo apprezzato la sua dichiarazione (“erano tanti, si deve dire che la sinistra e’ stata brava”) sulla nostra manifestazione di sabato 25,  molto rispettosa e ben diversa dalla sprezzante arroganza del Premier, che ama comandare senza discutere. Ma siccome il confronto politico non è nemmeno un semplice scambio di cortesie, ecco che veniamo subito alle tre questioni che vogliamo sottoporle come Ministro delle Riforme e rappresentante del Governo: federalismo, infrastrutture e scuola.

1. Sulla riforma federalista, tanto attesa anche dai nostri Comuni, le chiediamo quale seguito abbia la richiesta di una vera autonomia finanziaria per i Comuni, in cui loro stessi prendono direttamente le tasse, che lei ha rivendicato in agosto da Ponte di Legno, ricordando che "I cittadini sono disposti a dare, se le tasse vanno ai loro Comuni, perché vedono i risultati: strade, aiuole".. Qui a Sesto i risultati sono piscine, parchi gioco, scuole, biblioteche…Provi a chiedere, anche perché il suo partito non si è mai opposto in modo preconcetto alle realizzazioni dell’amministrazione, con la quale i suoi eletti hanno sempre dialogato in modo proficuo.  Non chiediamo la luna, né il 20% di Irpef come i sindaci del Veneto. Ma, dopo tante parole di concreto s’è visto solo il taglio dell’unica tassa comunale e il regalo di 140 milioni di euro a Catania il cui solo merito era di avere una amministrazione sprecona.  Che dire poi del fatto che, mentre qui raccogliamo le firme per avere un piccolo sconto sul costo del carburante (a costo zero per lo Stato data la vicinanza con la Svizzera), i vostri alleati promettono alla Regione Sicilia le accise pagate in tutta Italia?

2. Sulle infrastrutture. Lasciamo stare per carità di patria (in senso letterale) il pasticcio Alitalia-Cai-Malpensa. Parliamo di Autostrade: perchè avete rinnovato senza batter ciglio la concessione alla Società Autostrade fino al 2038? Il silenzio della Lega su questa scelta del governo è sconcertante, se ricordiamo quando (secoli fa?) la vertenza autostrada era il suo cavallo di battaglia. Noi sestesi da anni lamentiamo che, con  la costruzione dei caselli autostradali di Sesto e Castelletto si è persa l’occasione di ridurre il traffico e l’inquinamento sul Sempione, dopo la costruzione del nuovo tratto di autostrada sul Ticino.  La nostra situazione è particolare, ma sono proprio questi i problemi che potrebbe essere meglio affrontati in un contesto di regionalizzazione del sistema – come propone anche il nostro Daniele Marantelli. Ma per farlo bisognava fare l’opposto di ciò che ha fatto il governo: revocare la concessione all’Anas e alla Società Autostrade. Peccato che il 28 maggio s’é decisa la proroga di altri 30 anni, facendo un regalo ai vari Benetton & co ! 

3. Sulla scuola, tema di scottante attualità, lei, on. Bossi, è sembrato più attento  dello stesso ministro alle ragioni dei genitori, degli insegnanti e dei ragazzi.  Ma la Lega ha approvato compatta il decreto Gelmini che tratta il problema più delicato di una società, l’educare le future generazioni, come un mero problema di contabilità. Vi chiediamo di ripensarci. Non sentite la distanza che c’è tra un Ministro in carriera e la scuola vera? Non vedete il danno che deriva dall’umiliare chi, con fatica ogni giorno, prova a tirare su i nostri ragazzi, senza nemmeno essere ascoltato quando si tratta del proprio lavoro?

Ancora sulla scuola le chiediamo se davvero la soluzione di allontanare i bambini e i  ragazzi immigrati dalle classi normali sia una soluzione che aiuti l’integrazione oppure la rende più difficile.
La Germania degli anni ’50 che aveva un estremo bisogno di lavoratori stranieri integrò i figli degli immigrati italiani e di altre nazioni con corsi anticipati per l’apprendimento della lingua tedesca e senza creare inutili e umilianti condizioni di separazione.
Qui a Sesto da quasi 20 anni abbiamo istituito i corsi di italiano (e di cultura civica) per gli stranieri, soprattutto per gli adulti. Lo Stato ci ha aiutato ben poco, lo hanno fatto sestesi generosi e lungimiranti, che hanno messo in pratica un principio elementare che tutti conoscono: la lingua si impara…parlando con i nativi.
Ma la Lega non  lo sa?

Concludiamo ricordando la missione che si è data il Partito Democratico: lavorare per il bene Paese, modernizzare questa Italia stanca e smarrita. La scuola, le infrastrutture e la riforma federale sono tre esempi importanti dove si gioca il futuro dell’Italia.
Vogliamo fare la nostra parte e lo diciamo anche da Sesto, con le parole pronunciate alla Camera da un nostro parlamentare varesino: “noi siamo disponibili a collaborare anche dall’opposizione, con chiarezza e lealtà, per riformare l’Italia e farla ripartire.”

Con cordiali saluti e auguri per la nuova sede del suo partito

Il circolo del PD di Sesto Calende

P.S.
ultimo ma non ultimo

Caro Bossi,
In questa lettera abbiamo trattato solo tre temi, con riguardo anche alla nostra esperienza locale, ma non possiamo dimenticarci la crisi economica e le difficoltà delle famiglie che riguardano tutti. Al Governo e a chi lo sostiene diciamo solo, non potete aiuti alle banche e non dar nulla alle famiglie

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Pubblicato il 29 Ottobre 2008
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