Mariani: “Lo stadio? È l’apice delle sparate dell’amministrazione Farioli”
Così il capogruppo del maggiore partito d'opposizione, elencando le molte magagne irrisolte in due anni e mezza di gestione della città
Lo stadio è che la punta dell’iceberg di una situazione ormai non più sostenibile: per il PD la gestione Farioli mostra la corda. La maggior forza d’opposizione è stanca di proclami roboanti e realizzazioni modeste o assenti: questa la sintesi della visuale del partito. «Mancano due assessori chiave a tutt’oggi» dice il segretario D’Adda. «Si pretende di fare a meno di quello al bilancio mentre una crisi divorante investe l’economia. Come vanno i derivati? Manca anche l’assessore al personale: come gestire i problemi relativi e la questione Corte dei Conti?» Non finisce qui, perchè l’elenco delle lamentele è lungo. «E’ passata quasi sotto silenzio anche la chiusura del Polo Scientifico Tecnologico Lombardo, mai capitalizzato a dovere perchè le forze sul territorio non ci hanno creduto. Lo si era fatto perchè “faceva bello”. Euroimpresa a Legnano funziona bene, è ben capitalizzata, ha ricadute sul territorio. Qui non è andata così. A fare la differenza sono gli amministratori: questa è la verità. C’è un problema di classe dirigente a Busto Arsizio».
L’elenco dei progetti di grandi dimensioni, come l’area delle Nord o il nuovo stadio, dà da pensare, oltre che a Varesenews, anche al PD. «Siamo un po’ presi all’arrembaggio qui a Busto. Il progetto delle Nord era stato lanciato anni fa, per poi finire nel cassetto, poi in agosto sono spuntati 80 milioni di euro grazie ad investitori che vengono da fuori città. Non abbiamo grandissimi spazi edificabili, alla fin fine, eppure come mai tutti innamorati di Busto e la città è piena di gru al lavoro? Non è che siamo il ventre molle della provincia? Mi preoccupa» dichiara D’Adda «che si facciano le cose senza usare il buonsenso, potremmo arrivare ad un punto di non ritorno dove ci ritroveremo solo dei danni. Noi qui diamo l’allarme, prima che qualcuno chieda “dov’è l’opposizione”. Chiediamo invece: dov’è la maggioranza?»
«Lo stadio è l’apice di una serie di sparate dell’amministrazione» conclude Mariani. «Ne sono state fatte su temi cruciali, viabilità, infrastrutture. Sono due anni e mezzo che lo diciamo, ora denunciamo con forza la completa inattività che gli stessi amministratori della giunta cominciano ad ammettere. Perché ora è tempo di scelte fondamentali, quanti lo sanno. Solo per fare un esempio, lunedì in commissione andremo a discutere dell’adesione all’ATO. Si tratta delle tariffe dell’acqua per i cittadini. Sullo stadio si deve riflettere seriamente, non facciamo come quell’impero che allargava i circhi mentre i barbari premevano ai confini. Di questo passo non escludiamo iniziative pubbliche per dire ai cittadini come stanno realmente le cose».
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