Palestra di Crugnola: pronti 100mila euro per il recupero
Mentre tecnici e amministrazione comunale sono al lavoro per riaprire lo stabile quanto prima, Gusella tranquillizza i cittadini e respinge le accuse della minoranza
«Voglio rassicurare i mornaghesi sul fatto che stiamo facendo tutto il possibile per risolvere il problema quanto prima. Purtroppo le procedure di un ente pubblico sono rallentate da leggi e burocrazia, un Comune non può agire in tempi rapidi quanto un privato». E’ rammaricato, ma si sente la coscienza a posto, il sindaco Paolo Gusella per il disagio che la chiusura della palestra di via Battisti sta procurando ad alunni e genitori.
Lo stabile è stato reso inagibile dalle abbondanti piogge dello scorso agosto e da allora l’amministrazione pubblica si sta adoperando per risolvere il problema. «In questi mesi abbiamo vagliato i conti comunali per reperire i fondi necessari ai lavori di ristrutturazione», spiega il primo cittadino, «entro il 28 ottobre approveremo una variazione di bilancio che consentirà di dirottare alla palestra di Crugnola 100mila euro». Purtroppo, però, l’apertura del cantiere slitterà ancora di qualche settimana: «Prima bisognerà aspettare l’approvazione del progetto di intervento e, di conseguenza, indire una gara per l’assegnazione dei lavori. Mi rendo conto che queste procedure non fanno che rimandare la riapertura della palestra, ma non possiamo sottrarci al regolamento».
Intanto i ragazzi delle scuole medie di Mornago e quelli delle elementari di Crugnola fanno lezione di ginnastica nelle palestre comunali di Villadosia, frazione di Casale Litta, e di Besnate, dove vengono accompagnati da un apposito servizio di autobus.
Se il sindaco comprende il disagio degli alunni e la preoccupazione dei rispettivi genitori, giustifica a fatica le rimostranze di una parte di minoranza, che sta strumentalizzando l’incidente: «Tra quelli che protestano ci sono i rappresentanti della passata amministrazione, la stessa che negli anni ’80 costruì la palestra senza nemmeno dotarla di un vespaio. Ecco perché, oggi, è bastato un acquazzone per dover chiudere i battenti. Credo, quindi, sia profondamente scorretto puntare il dito verso l’attuale giunta, che in questi anni di governo cittadino si è sempre preoccupata di garantire allo stabile la necessaria manutenzione», chiarisce Gusella.
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