Piano di Governo del Territorio, al via la fase-chiave

"Fra due anni circa l'approvazione definitiva" secondo il vicesindaco Reguzzoni, assessore all'urbanistica. Presto sarà attivato in Comune un apposito "ufficio PGT"

Il Piano di Governo del Territorio comincia a prendere forma anche a Busto Arsizio: è ormai da luglio 2007 che si è avviato formalmente l’iter ed è tempo di un aggiornamento. Il vicesindaco Giampiero Reguzzoni, assessore all’urbanistica, ha incontrato oggi la stampa locale per aggiornare la cittadinanza su tempi e modalità del procedimento di redazione del nuovo documento di pianificazione urbanistica, previsto dalla legge regionale 12/2005. I tempi non sarano brevi: a gennaio 2009 uscirà il bando per l’affidamento dell’incarico (ad esterni) di redazione del PGT e dei piani collegati, l’approvazione definitiva del nuovo strumento urbanistico è prevista fra circa due anni, nel 2010.

Il PGT è uno strumento meno rigidamente vincolistico rispetto ai vecchi Piani Regolatori Generali, ma dovrà comunque definire delle scelte – pur sempre modificabili nel tempo – sull’uso del territorio e le priorità. Prima dell’approvazione definitiva occorreranno vari passaggi tecnico-amministrativi.
Per procedere alla redazione del PGT e dei numerosi piani ad esso collegati il Comune ricorrerà a personale esterno: quello interno, per ammissione del vicesindaco, non risulta sufficiente alla bisogna. Fra le pianificazioni tuttora mancati da allegare o inserire nel PGT vi sono aspetti come la classificazione acustica del territorio comunale, il piano comunale per l’uso delle fonti energetiche rinnovabili, il piano dell’illuminazione, l’elaborato tecnico “Rischio di incidenti rilevanti”, lo studio geologico, idrogeologico e sismico, la localizzazione delle aree sede di impianti di telefonia e via elencando, per culminare nella Valutazione Ambientale Strategica (VAS), "controcanto" del PGT anche perchè la sua redazione per legge non si può affidare ai medesimi soggetti.

Il Comune si doterà nelle prossime settimane di un apposito "ufficio PGT", sulla base della pianta organica esistente. La sua funzione si concluderà ovviamente con l’approvazione e l’entrata in vigore dele disposizioni del Piano e dei documenti correlati. L’ufficio sarà tecnicamente dipendente dal settore Urbanistica e dal suo dirigente, ma ne farà parte personale di un po’ tutti gli uffici, incluso quello stampa per dare puntuali comunicazioni ogniqualvolta ve ne fosse bisogno.

Il bando per l’affidamento dell’incarico di redazione del PGT e dei piani correlati si pubblicherà come detto entro gennaio 2009; la Giunta valuta il costo dell’incarico sui 400.000 euro per la redazione del PGT e dei vari piani, di 80.000 euro per il piano geologico (inesistente, da realizzare a parte), e per la Vas di circa 40.000 euro. Cifre comunque destinate a scendere in sede di gara d’appalto, ossera Reguzzoni.

«Sarà il documento propedeutico di indirizzo alla progettazione e alla redazione del PGT che sarà portato al voto del consiglio comunale a dare le indicazioni chiave per come si vorrà sviluppare la città in futuro» spiega Reguzzoni. «Bisognerà prevedere anche un piano di partecipazione della cittadinanza (ben distinto da quello attuato per il Piano strategico d’area vasta, che non ha per ora nulla a che vedere con il PGT ndr), servirà ad andare a raccogliere istanze e critiche durante il lavoro di stesura. È importantissimo perchè il PGT deve essere condiviso dai cittadini».

Numerosissime le osservazioni presentate dai cittadini, qualcosa come 390 quelle giunte per tempo, altre 26 "fuori tempo massimo" ma se ne terrà comunque conto, assicura il vicesindaco. Si va dalla classica richiesta di rendere edificabile il terreno di proprietà a questioni che riguardano i rioni oppure di carattere generale con ipotesi sullo sviluppo futuro del territorio. «Dopo quasi quarant’anni dall’ultimo PRG c’è attesa» osserva Reguzzoni. Con il PGT si va ad applicare sulle aree vincolate il concetto della perequazione, ossia si va ad indennizzare i proprietari non in denaro (il che stroncherebbe le casse comunali) bensì in volumetrie cedibili a privati intenzionati a costruire nella stessa zona – non all’altro capo della città – il tutto sotto il controllo del Comune.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 02 Ottobre 2008
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