Stazione e pendolari, Mucci attacca le Ferrovie dello Stato

Il primo cittadino gallaratese difende la decisione di togliere le navette e contrattacca: "Pronti ad appoggiare azioni di pressione per ottenere risultati positivi"

Le navette gratuite per i pendolari, tolte dal prossimo novembre per limitare il deficit di Amsc, hanno scatenato la protesta degli utenti. Il primo cittadino di Gallarate Nicola Mucci non ci sta e rilancia, rispedendo le accuse al mittente e tirando in causa le Ferrovie dello Stato: «Innanzitutto non è vero che non ci siamo mai occupati dei pendolari. Prima abbiamo attivato l’accordo con la società Metropark (che ha sostenuto spese per la costruzione e la manutenzione), prima per la realizzazione e poi per l’abbonamento integrato tra sosta e trasporto: 35 euro al mese per lasciare l’auto tutto il giorno è una cifra contenuta. L’abbiamo fatto per andare incontro ai cittadini che si lamentavano della sosta selvaggia nell’area limitrofa alla stazione – commenta Mucci -. Non è bastato, e abbiamo approntato l’area mercato, prima con il parcheggio a pagamento e poi con la navetta e la sosta gratuita: è stato gratis per qualche anno, nessuno ha mai detto che sarebbe stato così per sempre. Ora siamo arrivati alla condizione di dover limitare i costi, scegliendo di tagliare un servizio che perde 80 mila euro all’anno. Amsc deve cercare soluzioni per limitare il deficit: questa è una prima iniziativa, poi dobbiamo decidere se andare in gara per affidare il servizio, con costi che si sommeranno e che non siamo in grado di stabilire adesso – prosegue Mucci -. Nel frattempo abbiamo svecchiato la flotta come richiesto da gran parte del consiglio comunale, investendo 700 mila euro, aumentando le linee, le frequenze, le corse. Non si può criticare sempre senza dire dove trovare le risorse e non può essere l’amministrazione comunale a farsi carico di un servizio che ragionevolmente non ha senso sia pagato dai contribuenti gallaratesi: le Ferrovie sono una società privata per azioni, i pendolari e gli utenti della stazione di Gallarate sono loro clienti, non è concepibile che non facciano nulla». Mucci passa dunque al contrattacco e va diretto al nucleo della questione: «Non è giusto che si metta sul banco degli imputati l’amministrazione comunale quando è la società che gestisce il servizio a non fare nulla: Ferrovie dello Stato ha un’area immensa di centinaia di migliaia di metri quadrati. Noi abbiamo proposto di variare il nostro piano regolatore generale per favorire la costruzione di un parcheggio nell’ex scalo merci, ma ci siamo trovati di fronte un muro di gomma – attacca Mucci -. Il problema può essere risolto con un investimento nemmeno troppo oneroso di Rfi che avrebbe un polo di interscambio chiave: i pendolari dovrebbero rivolgersi a loro, con azioni di protesta mirate per rivendicare sacrosanti diritti nei confronti di chi offre un servizio pessimo, lo fa pagare più di quello che vale e in più non muove un dito per risolvere i problemi. Il Comune è pronto ad affiancare ogni tipo di azione di pressione che porti a risultati positivi». Il primo cittadino gallaratese non si ferma e attacca anche sul fronte stazione, dalla quale passano ogni anno 6,6 milioni di passeggeri, inserita nel progetto Centostazioni con un investimento di 1,6 milioni di euro da parte di Rfi, ma mai realmente terminata: «Pochi giorni fa il vicesindaco Paolo Caravati e gli agenti della Polizia Locale hanno fatto un sopralluogo: la situazione è desolante: l’ascensore è in collaudo, non sono state abbattute le barriere architettoniche, gli spazi commerciali sono tristemente vuoti, alcune obliteratrici sono rotte, i bagni chiusi, le illuminazioni non funzionano, i sottopassi si allagano sistematicamente e non sono illuminati, le tettoie sono arrugginite, i ricoveri e le banchine degradate, i bocchettoni delle pompe dei Vigili del Fuoco inutilizzabili – dice un accalorato Mucci -. Non c’è sicurezza né igiene: abbiamo spedito una lettera ufficiale alla società chiedendo interventi immediati. Nel caso non ci ascoltino, ci rivolgeremo alle autorità competenti, Procura della Repubblica compresa».

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Pubblicato il 24 Ottobre 2008
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