Vicenda Langè: il Tar Lombardia dà ragione all’ex assessore

Favorevole all'assessore al Bilancio, "silurato" dal sindaco in giugno: in modo irrituale, secondo il tribunale amministrativo regionale

Il secondo round del match tra Fabrizio Farisoglio e Tiziano Langè va all’ex assessore. Mentre il primo si era svolto lo scorso giugno sul ring della Giunta castellanzese, concludendosi con un atterramento (dalla poltrona) dell’ex assessore forzista al Bilancio da parte del sindaco e collega di partito, il secondo, con il Tar Lombardia quale arbitro, si chiude ai punti a favore di Langè. Il terzo è atteso davanti al Consiglio di Stato, cui Farisoglio ricorrerà in ultima istanza. Il tribunale amministrativo regionale ha infatti dato ragione all’ex assessore, accogliendo ieri, martedì 14 otttobre, il ricorso di Langè contro il provvedimento che gli toglieva la delega assessorile. È un secco comunicato di palazzo Brambilla ad annunciare l’esito (per ora) della vicenda legale, parlando di "sentenza favorevole all’ex Assessore al Bilancio per un vizio di forma nella procedura con la quale gli è stata tolta la delega dal Sindaco Fabrizio Farisoglio". Ha dunque pagato la strategia scelta da Langè di contessare la formale regolarità del procedimento adottato per silurarlo.

Farisoglio commenta così: “Prendiamo atto della sentenza del Tribunale Amministrativo Regionale a cui ci adegueremo con i provvedimenti del caso in attesa della decisione del Consiglio di Stato cui il Comune ricorrerà. Nella sostanza resta comunque immutata la rottura del rapporto fiduciario con il dr. Tiziano Langè”. La sostanza cioè non cambia: la sentenza di fatto annulla l’atto di revoca della delega – che poi Farisoglio si era assunto. Ma non può costringere il sindaco a ricostruire un rapporto fiduciario che era venuto meno. Il manager industriale prestato all’amministrazione dovrà però anche difendersi, a questo punto, dalle critiche delle opposizioni che già gli avevano contestato le spese legali per la querelle con l’ex assessore – 10.000 euro accantonati a bilancio.

Quanto a Langè, qualche tempo fa dichiarava a Varesenews di volersi dimettere, se fosse tornato in Giunta, ma questa volta di propria volontà, proprio per rimarcare politicamente la questione, che aveva causato un certo fermento in Forza Italia. «Commenterò più ampiamente solo dopo aver preso visione della sentenza» annuncia, «per ora so solo che ho vinto il ricorso. Non conosco i dettagli quindi mi astengo dall’esprimermi: ho molte cosette da dire, ma non è ancora il momento». Non si esime però dal commentare a mezza voce che l’atto con cui è stato messo alla porta era «da dilettanti allo sbaraglio, e la dice lunga su come è gestito questo Comune». La palla passa al Consiglio di Stato.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 15 Ottobre 2008
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