Camion in centro: subito sospesa l’ordinanza di divieto
Le due aziende interessate al passaggio dei mezzi pesanti hanno annunciato ricorso al Tar della Lombardia e il sindaco ha ritirato temporaneamente il provvedimento
I camion possono passare in centro a Cazzago Brabbia? No, sì, forse, vedremo. La questione è vecchia, negli ultimi mesi l’amministrazione comunale ha provato a trovare una soluzione, ma la parola fine è ancora in là da venire. Nel piccolo paese sulle rive del lago di Varese ci sono due aziende tessili sorte in tempi remoti in una strada poco raggiungibile per i mezzi pesanti, in fondo a via Silvio Pellico. L’evoluzione dei mezzi e dei macchinari ha portato i camion a dover attraversare le strette vie del paesino per rifornire le imprese suddette, con ovvi disagi per la popolazione, che non ha mai fatto mancare lamentele e proteste: «E’ un problema senza soluzione – spiega il sindaco Massimo Nicora -. O si scontentano i cittadini, oppure le aziende. Ho cercato di conciliare le parti per trovare una via di mezzo, ma non c’è stato verso». A dire il vero una soluzione era stata abbozzata, con la richiesta al comune limitrofo (Bodio Lomnago) di consentire il transito ai mezzi pesanti in via Piave per non farli passare dalle strettoie del centro cazzaghese: due dei cittadini protestanti e i proprietari delle aziende sopra citate, dopo una serata di lunghe e calde discussioni, erano arrivate all’accordo, ma un terzo cazzaghese riottoso si è messo di traverso, ha scritto alla Provincia di Varese e al sindaco di Bodio senza dire nulla a quello di Cazzago Brabbia e l’accordo è saltato dato che solo il Prefetto può consentire eccezioni di quel tipo alla viabilità. Un altro tentativo per risolvere la questione è stato fatto la scorsa primavera 2008: prima un consiglio comunale aperto dal quale è scaturita la decisione di un’ordinanza di divieto al transito con numerose eccezioni e distinguo, poi i rilievi dei tecnici, infine dopo una lunga gestazione il parto dell’ordinanza poco prima di Natale. Alla prima sanzione, elevata appena ripresa l’attività lavorativa dopo le festività, ecco il ricorso al Tar annunciato dalle due aziende tessili che senza i rifornimenti dei camion (ne passano tre o quattro al giorno nei periodi di picco) rischiano di chiudere baracca e burattini. Risultato: ordinanza sospesa dopo pochi giorni dalla sua emissione e attesa per il pronunciamento del tribunale amministrativo regionale su una vicenda che comunque scontenterà qualcuno, cittadini o aziende.
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