“Il locale era pieno di fumo, fuori quella puzza di kerosene”

Agitazione tra le vie del paese vicine alla storica sede della Lega, già colpita in passato da un episodio simile. Il racconto dei militanti accorsi

Sulla soglia della sede del Carroccio di via Marsala, a Gemonio, sembra di essere nell’antro di un fuochista moderno: la puzza è quella della diavolina, il composto che si usa per accendere il barbecue o il caminetto. E’ forse con quel liquido che è andata in fumo parte della porta della storica sezione, già bersagliata in passato da atti vandalici. L’aggravante di questa gelida e assolata mattina di gennaio, però, è quella scritta in via Verbano, a poco più di 100 metri in linea d’aria dalla casa del Senatore e Ministro delle riforme: “A morte Bossi + i secessionisti”, hanno scritto. Forse – è molto probabile – la stessa mano dei piromani. Sta di fatto che ieri, sabato 3 gennaio, le scritte non c’erano, come dice Salvatore Palazzo, storico militante della Lega con accento di Frosinone, iscritto al partito dal ‘90. L’hanno chiamato appena è scattato l’allarme: è l’unico in paese che ha le chiavi della sede, in assenza del segretario, che sta a Mercallo, una ventina di chilometri più a sud.
Appena arrivato ho visto il fumo, la porta era carbonizzata ma non c’erano fiamme – spiega (nella foto) – . Poi sono arrivati i carabinieri che hanno spalancato il portoncino. Dentro c’era parecchio fumo, si sentiva odore di kerosene o di una sostanza simile. A quel punto è stata buttata dell’acqua, per spegnere gli ultimi rimasugli della combustione”. Dentro il pavimento, alle 10, era ancora bagnato: puzza di bruciato attorno alle bandiere della Lega e alle gigantografie dei colonnelli. Dev’essere successo tutto alle prime luci dell’alba, mentre il paese stava dormendo, poco dopo che gli ultimi nottambuli rincasassero.
Tra loro, neanche a farlo apposta, anche un figlio del ministro, Roberto Bossi; nell’auto era in compagnia di Fabio Betti, l’”uomo facebook” del Carroccio: tra i “giovani padani” è lui che ha aiutato l’altro figlio del senatur, Renzo Bossi (“era già rincasato”) ad avvicinarsi al celebre social network, dove il “delfino” vanta il record di migliaia di amici e sostenitori. “Siamo arrivati in paese che errano circa le 4.30 – racconta Betti (nella foto, a destra, assieme a Palazzo) – ma non abbiamo visto nulla di strano: strade deserte, centro storico tranquillo”. Poi la sveglia, amara, per i tanti militanti che stamani, appresa la notizia, sono accorsi alla sede di Gemonio. Auto parcheggiata in coda a quelle dei carabinieri, una sbirciatina, quattro parole con le facce conosciute, poi via per gli stretti vicoletti del paese. Al bar della piazza non si parla d’altro, anche se in tanti sorridono sornioni tra i bianchi della domenica mattina e le prime pagine dei giornali sfogliate appena dopo la messa: “tutto sommato non è successo nulla di grave – si dice – , poi non è nemmeno la prima volta. Siamo abituati a questi vandalismi: l’altra volta ci siamo per fino visti a Studio aperto!”.

Galleria fotografica

Fiamme alla sede della Lega 4 di 9
Redazione VareseNews
redazione@varesenews.it

Noi della redazione di VareseNews crediamo che una buona informazione contribuisca a migliorare la vita di tutti. Ogni giorno lavoriamo cercando di stimolare curiosità e spirito critico.

Pubblicato il 04 Gennaio 2009
Leggi i commenti

Galleria fotografica

Fiamme alla sede della Lega 4 di 9

Commenti

L'email è richiesta ma non verrà mostrata ai visitatori. Il contenuto di questo commento esprime il pensiero dell'autore e non rappresenta la linea editoriale di VareseNews.it, che rimane autonoma e indipendente. I messaggi inclusi nei commenti non sono testi giornalistici, ma post inviati dai singoli lettori che possono essere automaticamente pubblicati senza filtro preventivo. I commenti che includano uno o più link a siti esterni verranno rimossi in automatico dal sistema.

Segnala Errore

Vuoi leggere VareseNews senza pubblicità?
Diventa un nostro sostenitore!



Sostienici!


Oppure disabilita l'Adblock per continuare a leggere le nostre notizie.